di Josè Trovato

PALERMO – “Adesso anche la Sicilia si sta dotando di una rete di lunga assistenza. La Regione sta lavorando a un tavolo inter-assessoriale per crearla”. A parlare è Francesco Ruggeri, presidente del Comparto Regionale Socio-Sanitario di Confindustria Sicilia. Ruggeri, contattato da noi telefonicamente, nelle scorse settimane ha avuto modo di leggere la notizia pubblicata su EnnaOra relativa al caso dell’anziana fatta uscire dalla Rsa Villa Maria di Leonforte su decisione dell’Asp di Enna – è stata ricoverata dal 15 febbraio al 15 maggio – e trasferita in una comune casa di riposo, dove in poco tempo si è aggravata ed è morta. E ha accettato di rispondere a qualche domanda.

La figlia della signora leonfortese, si ricorda, ha denunciato pubblicamente, dalle colonne di EnnaOra, quanto avvenuto a sua madre, sostenendo che se fosse rimasta nella struttura, secondo lei, oggi sarebbe ancora viva. “Grazie a chi l’ha dimessa – aveva dichiarato la figlia – mia mamma sta morendo. A mia madre hanno tolto la dignità umana e il diritto di essere curata“. La donna poi nei primi di agosto effettivamente è deceduta, affetta da Alzheimer e da altre patologie.

E le valutazioni della figlia, ovviamente, sono soggettive. Ma l’Asp sul punto è stata chiara: “Deve lasciare la Rsa – hanno spiegato i medici – perchè non esiste in Sicilia una struttura in cui trasferirla che gestisca la lunga assistenza dei malati cronici”.

Secondo Ruggeri però finalmente solo adesso la Regione si sta attivando in questo senso. “Attualmente i malati possono restare nelle Rsa per 12 mesi al massimo, ma poi dovrebbero transitare nella lunga assistenza – prosegue il presidente –. La lunga assistenza ancora in Sicilia non è attivata e quindi capita che ci sono molte Asp che magari i pazienti li prorogano oltre i 12 mesi, visto che non ce dove inserirli. Succede perché manca una rete della lunga assistenza”.

La Regione attualmente avrebbe allo studio la creazione di una rete che dovrebbe prevedere 1.900 posti letto in tutta l’Isola. Poi dovrebbe partire un bando per affidare questi posti letto e ripartirli nelle nove province dell’Isola. La “lunga assistenza”, in pratica, un regime intermedio tra una Rsa (struttura dove ci sono medici, infermieri, terapisti e personale qualificato) e una comune casa di cura, dove non ci sono sempre gli infermieri o i medici, perché in teoria gli anziani lì dovrebbero stare bene: se stanno male vanno in ospedale. Una volta che questa “rete regionale” sarà pronta, la Regione dovrebbe fare un bando per l’assegnazione di questi 1.900 posti di lunga assistenza.

Si tratta di posti che dovranno essere destinati proprio ai casi come la signora. “In altre province della Sicilia anche oltre i 12 mesi attualmente vengono concesse delle autorizzazioni in deroga per rimanere in struttura nei casi più gravi, visto che non c’è dove mandarli – conclude il presidente -. Ma si tratta di casi in cui il paziente è aggressivo e non può andare in una casa di riposo, dove non c’è personale adeguato. A quel punto in alcune zone si autorizza in deroga una permanenza oltre i 12 mesi. Nelle altre province accade”.