LEONFORTE – In città mancherebbe il servizio di rimozione forzata delle auto che occupano i passi carrabili. È il contenuto dell’interpellanza presentata dai consiglieri del gruppo di opposizione, Angelo Calì, Luca Di Leonforte, Maria Grazia Li Volsi, Gaetano Monsù, Davide Mangione, dei gruppi di Leonforte ai Leonfortesi e Gruppo civico Tabas
“Un passo carrabile, o passo carraio, è un accesso da una strada pubblica a un’area privata (cortili, autorimesse o parcheggi) allo scopo di far stazionare o circolare veicoli, e tale “occupazione di suolo pubblico” richiede il pagamento di un canone annuo – scrivono i consiglieri -. I titolari di passo carrabile, pagano annualmente, per aver garantito il libero accesso alla propria proprietà privata e hanno diritto al servizio di rimozione forzata in caso di violazioni del codice della strada e di sosta abusiva sui propri passi carrabili h24”.
Eppure per i consiglieri “il comune di Leonforte non ha attivato questo servizio da anni”; “non ci risulta che questa amministrazione si sia mossa ai fini dell’attivazione di codesto servizio che garantirebbe più ordine e contrasterebbe il parcheggio selvaggio”.
Per queste ragioni i consiglieri chiedono perchè non sia stato attivato e se si intenda “attivare il servizio di rimozione forzata per tutelare i cittadini che pagano il passo carrabile”.
“Assieme al gruppo consiliare – spiega Luca Di Leonforte – abbiamo presentato quest’atto di sindaco ispettivo perché numerosi cittadini lamentano il fatto che nonostante paghino per aver il passaggio libero dalle proprie abitazioni, molto spesso gli “incivili” lasciano abusivamente i veicoli in sosta davanti i passi carrabili, impedendo di fatto l’uscita con il proprio veicolo”.
“A Leonforte, nonostante il fenomeno del parcheggio selvaggio sia molto diffuso, non si utilizza la rimozione forzata delle macchine tramite carroattrezzi e si lascia la libertà agli automobilisti di fare quello che gli pare – conclude -. Su questo ci vorrebbe molto più coraggio da parte delle istituzioni così da tutelare i cittadini onesti che pagano per aver garantito un servizio legittimo”.