di Josè Trovato

GAGLIANO CASTELFERRATO – Ragazzi delle scuole, istituzioni locali e in prima linea, immancabilmente, l’associazione Combattenti e Reduci. Quest’anno il 4 Novembre a Gagliano è andato oltre la giornata di tributo alle Forze Armate e di memoria nei confronti dei Caduti in guerra. È stata una giornata all’insegna dell’italianità, fortemente voluta dal presidente dell’associazione Cataldo Tirolo e rilanciata, in chiave artistica, dal suo vice, Nuccio Testa, direttore artistico dell’evento.

Presenti ovviamente le forze dell’ordine, l’amministrazione e il sindaco Giuseppe Baldi con il gonfalone della città, l’arciprete Pietro Antonio Ruggiero, e i ragazzi delle scuole gaglianesi. “Quest’anno”, spiega l’associazione “si è voluto coinvolgere in maniera molto più diretta le scuole, che hanno partecipato in maniera massiccia”. C’erano tutte le classi della scuola media, le classi quarta e quinta della scuola elementare e rappresentanze della scuola superiore.

Le scuole non si sono limitate a presenziare. Hanno partecipato con i loro lavori. Alcuni studenti hanno presentato poesie, elaborati che sono stati letti dal palco, e organizzato altre iniziative. Coinvolte anche tutte le associazioni, i sodalizi, le confraternite e una delegazione dei bersaglieri da Nicosia. Tutte hanno aderito nonostante il giorno feriale. C’era la banda musicale e tutti i sodalizi.

Prima di arrivare in chiesa, il corteo ha fatto una sosta lungo la via Roma, dove si trova una lapide nel luogo dove due ragazzi di 13 anni hanno perso la vita sotto i bombardamenti. L’evento tragico è stato ricordato. Poi un minuto di silenzio e la ripresa del corteo arrivato sino in chiesa. Qui la Santa Messa in suffragio dei caduti e infine tappa al monumento ai Caduti.

Qui, dopo il rito dell’alzabandiera, onori ai caduti e deposizione della corona di alloro da parte del sindaco. A seguire la benedizione del monumento da parte del parroco e quindi un momento di preghiera, prima delle allocuzioni delle autorità. I bambini hanno risposto “presente” dando voce ai caduti, citati singolarmente, sistemando poi una coccarda in un tabellone contenente il nome di ogni caduto.

Il professore Agostino Pappalardo ha introdotto tutti i lavori degli studenti, finiti gli interventi e le poesie ci si è spostati in sala consiliare. “Una novità di quest’anno – racconta il presidente Tirolo – è stata la posizione di una bandiera di dieci metri per otto nel Palazzo retrostante il monumento. Lo abbiamo voluto fare proprio perché appunto abbiamo voluto significare questo grido che proviene dal tricolore, attraverso mari e oceani per giungere fino a quei luoghi dove ancora si combatte, quasi che si voglia fare la guerra a tutti i costi. Il tricolore sia da monito a quanti hanno responsabilità nel mondo”.