di Paolo Di Marco
ENNA – Il comitato SenzAcquaEnna dissotterra l’ascia di guerra e muove battaglia contro le bollette del servizio idrico. E per azionare la macchina bellica ha stretto alleanza con lo studio legale “Marinelli and Partners” di Roma specializzato nelle class action. Fuoco alle polveri è stato dato venerdì sera quando alla Sala Cerere si sono presentati due avvocati provenienti dalla capitale Antonio Davide Mastrone e Marco Fornara che hanno mostrato le bollette di AcquaEnna, dopo averle analizzate a Roma, e indicate in numerosi aspetti come passibili di ricorso.
A coadiuvare i due legali romani due colleghi ennesi, Gianpiero Cortese e Giampiero Alfarini. Secondo gli avvocati della “Marinelli and Partners” in provincia di Enna ci sono tutte le condizioni per promuovere una class action, azione collettiva, contro AcquaEnna. Sarebbero numerose le poste da contestare dalla non corretta applicazione della Carta dei servizi, ai conteggi dei consumi errati e sovrapposti, alle modalità dei cambi contatori, ai conteggi degli oneri per la fognatura o per la depurazione e via dicendo. Per dare uniformità e certezza ai ricorsi la rappresentante del Comitato Monia Parlato ha organizzato, al proprio interno, una commissione che si occupa di registrare le adesioni all’azione collettiva e poi trasferirle allo studio romano.
Termine perentorio per sottoscrivere l’azione non è stato ancora stabilito. Il percorso indicato è semplice: ricorso in Tribunale e comunicazione all’Arera e alla Agcm. In questo modo il comitato intende far saltare il banco alla gestione di AcquaEnna considerato che l’Ati, unitamente a tutti i sindaci dell’ennese, non sarebbe stata capace di arginare l’aumento vertiginoso delle bollette. Tanto è vero che gli utenti ennesi oggi sono gravati dal costo del servizio idrico fra i più alti d’Italia. Infatti il dito accusatorio è stato puntato contro l’azienda gestore del servizio ma più decisamente contro i venti sindaci incapaci, a detta del Comitato, di salvaguardare l’interesse dei cittadini-utenti. È probabile che la linea che verrà seguita per i ricorsi sia diversa a secondo che il ricorrente abbia pagato o meno la bolletta. Per la verità sala Cerere non è stata prodiga di presenze, tante le poltroncine vuote, e di questo se n’è dispiaciuta anche la Parlato che dopo i grossi disagi derivanti dalla siccità si sarebbe attesa più presenze.
È anche vero però che la protesta partita dal capoluogo ha bucato il perimetro cittadino tanto è vero che venerdì sera erano presenti rappresentati di Barrafranca, Valguarnera, Troina e Piazza Armerina. Non solo ma molti dei presenti hanno già dato la disponibilità a sottoscrivere la class action. A questo riguardo l’avvocato Gianpiero Alfarini si è detto ottimista sia per quanto riguarda l’azione che la riuscita. Infine è stato lanciato un grido di allarme. A poche settimane dall’emergenza siccità sembrerebbe che i pozzi di recente realizzazione siano già stati dimenticati mettendo a repentaglio la distribuzione estiva quando nella diga Ancipa le risorse si ridurranno. Già a fine mese si potranno avere le prime notizie in merito alla proposizione della class action.