di Adelina Cavaleri

NICOSIA – Oggi il Liceo Classico “Fratelli Testa” di Nicosia ha vissuto una giornata intensa e ricca di significato, interamente dedicata alla memoria delle vittime della strage di Capaci, alla vigilia del 23 maggio. L’aula magna dell’istituto ha ospitato un evento di alto profilo, incentrato sui temi della legalità, del contrasto alle mafie e dell’impegno civile.

Ad aprire l’incontro è stato il preside José Chiavetta, affiancato dal dottor Giancarlo Rossino e dalla professoressa Vilma Fiore, che hanno portato il saluto della scuola. A seguire, gli studenti delle classi quarte hanno ricostruito con grande coinvolgimento le dinamiche e il contesto mafioso che portarono all’attentato del 23 maggio 1992, accompagnati da immagini proiettate su uno schermo gigante che hanno riportato alla memoria quei drammatici momenti.
Ospite d’onore della giornata è stato il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Roberto Condorelli, che ha offerto una dettagliata analisi delle organizzazioni criminali in Sicilia, con particolare attenzione alle attività investigative e repressive condotte dalla DDA nelle province di Enna e Caltanissetta.
Significativo l’intervento dell’onorevole Fabio Venezia, deputato regionale e membro della Commissione Antimafia dell’ARS. Ha descritto la trasformazione della mafia, definendola oggi in “stato gassoso”, invisibile ma operante, soprattutto attraverso la corruzione. “Non sono più i mafiosi a cercare i politici – ha affermato – ma i politici a cercare i mafiosi”.
L’avvocato Giuseppe Greco ha poi affrontato gli aspetti giuridici, con un focus sull’articolo 416 bis del codice penale e sul ruolo dell’avvocatura nel contrasto alle mafie.
A coordinare e moderare l’evento il giornalista José Trovato, che ha guidato il pubblico in un viaggio storico attraverso l’evoluzione delle mafie in provincia di Enna, dai processi degli anni ’90 alle più recenti operazioni.

Presente il sindaco Luigi Bonelli. E anche le forze dell’ordine al completo: il dirigente del Commissariato di Nicosia, i comandanti della Compagnia e della Stazione dei Carabinieri, il comandante della Tenenza della Guardia di Finanza, insieme a numerosi agenti, militari e uomini delle scorte.
Un’occasione importante per sensibilizzare i giovani e per ribadire che la memoria di chi ha lottato contro la mafia resta viva e deve continuare a generare impegno e responsabilità.