PALERMO (ITALPRESS) – L’indimenticabile corsa a braccia aperte che ha unito un quartiere, una città, un Paese intero. E’ questa l’iconica ed evocativa sensazione che ci restituisce “Totò”, il nuovo murale realizzato al CEP di Palermo sulla parete di un palazzo di proprietà dello IACP dall’artista Igor Scalisi Palminteri che raffigura Totò Schillaci, l’eroe delle notti magiche di Italia ’90, simbolo del calcio italiano e immagine rappresentativa di riscatto e speranza per il CEP e non solo.
L’opera, finanziata dalla Fondazione Federico II in collaborazione con il Palermo FC, sarà presentata ufficialmente questa sera alle ore 20.00, alla presenza dell’artista, della famiglia di Schillaci, del presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, e del presidente del Palermo, Dario Mirri. Per l’occasione arriverà a Palermo anche un altro beniamino dei tifosi della Nazionale italiana degli anni Novanta, Stefano Tacconi, storico portiere azzurro e compagno di squadra di Totò.
Durante l’evento, il murale sarà animato da un suggestivo light show e VJ Set realizzato da Giulia Galioto per Odd Agency, trasformando il quartiere in un palcoscenico di emozioni, luci e memoria.
Il murale arriva a coronamento di un più ampio e radicale progetto di riqualificazione urbana, a partire dall’intervento di bonifica dell’area di proprietà dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Palermo ad opera dell’Assessorato Regionale delle infrastrutture e della mobilità della Regione Siciliana guidato da Alessandro Aricò. L’intervento, che sarà presentato nei prossimi giorni, si appresta a cambiare il volto del quartiere, anche grazie al debutto di Palermo and the Community, il progetto sociale del Palermo FC che costruirà proprio sotto il murale, nell’area bonificata dalla Regione Siciliana, un nuovo campo di calcio a cinque intitolato a Schillaci e aperto ai bambini e i ragazzi del CEP, con la supervisione di volontari specializzati, per garantire programmi di allenamento e accesso gratuito alle attività sportive.
“Totò è il bambino di Palermo che guarda un pallone come si guarda il cielo – afferma l’autore dell’opera, Igor Scalisi Palminteri, raccontando il significato profondo del suo murale – con gli occhi accesi di speranza, il cuore colmo di orgoglio, di determinazione, di fierezza. E’ la corsa dopo il gol, le braccia spalancate come ali, il grido che squarcia la notte e accende la luce nei vicoli. E’ un’esplosione che unisce il quartiere, la città, l’isola, la nazione, e arriva lontano, fino al cuore di chi sa cosa vuol dire lottare. Totò è il volto di tutte e tutti noi, quando inciampiamo ma troviamo nella caduta la forza di rialzarci. E’ lo slancio che nasce dalla fatica, il riscatto che germoglia dove nessuno se lo aspetta. E’ la voce, il respiro profondo delle periferie che diventano culla di meraviglie. Totò viene da lì, dai quartieri che sanno essere madre, che crescono figli forti, resistenti, capaci di trasformare un sogno in un urlo di vittoria, nelle notti magiche”.
La realizzazione del murale rientra nel più ampio progetto di arte urbana “Le Strade da seguire”, promesso dalla Fondazione Federico II in Sicilia, che mira a diffondere una cultura della legalità e a celebrare gli eroi della lotta antimafia e gli esempi positivi della Sicilia, come appunto Schillaci, attraverso la realizzazione di alcuni murales. Per il presidente della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno, “Le Strade da Seguire…” è “un progetto di arte urbana sui protagonisti della lotta alla criminalità. Abbiamo inaugurato in tutta la Sicilia murales con i volti dei nostri eroi della legalità, da Falcone e Borsellino, da Dalla Chiesa a Boris Giuliano e tanti altri. Oggi purtroppo – prosegue – i giovani conoscono, tramite certa cinematografia, personaggi come Riina, Provenzano o Pablo Escobar, rischiando spesso di emularli. Ho constatato, purtroppo, che non conoscono, invece, i modelli positivi, che hanno speso la loro vita per la nostra Sicilia. Totò Schillaci è l’unica figura scelta per il nostro progetto che non appartiene alla lotta alla mafia. Un’idea nata e portata avanti con Vincenzo Figuccia che ci ha creduto dal primo istante. Abbiamo voluto Totò perchè è stato e continua a essere un modello di ispirazione per tanti giovani. Una figura umile, che ha vissuto in un contesto difficile, ha evitato di prendere la strada di alcuni coetanei. Insegna che, con impegno, sacrificio e perseveranza, si possono raggiungere grandi risultati – conclude Galvagno -, incarnando un esempio positivo per tanti ragazzi”.
“Abbiamo sempre concepito il calcio come un veicolo per migliorare la vita delle persone – spiega Dario Mirri, presidente del Palermo FC – e possiamo farlo grazie alla passione per lo sport che fin da bambini ci porta a inseguire un pallone. Per questo, considerando ciò che il Palermo rappresenta per la città, sentiamo la responsabilità di costruire una comunità fatta di giustizia sociale, pari opportunità, lotta alla criminalità e inclusione. Tutte cose di cui il nostro territorio, soprattutto nei quartieri più marginali della città, ha un bisogno spesso disperato. Costruire un campo di calcio – ma anche realizzare un murale, come sta facendo oggi la Fondazione Federico II con Igor – diventano dunque non solo gesti simbolici, ma azioni concrete per creare opportunità di sviluppo e non lasciare indietro nessuno”.
“Quest’opera ha un altissimo valore – afferma Giovanni Schillaci, fratello di Totò – per il fratello, per il padre, per il marito che è stato e per l’uomo che se n’è andato; rappresenta l’icona di un personaggio che può essere di ispirazione per le generazioni future nel fare sempre meglio per il nostro quartiere e credere nei propri sogni. Totò è il simbolo che racconta la Sicilia bella. Ringraziando la fondazione Federico II, il Palermo FC e Igor Scalisi Palminteri”.
Il murale Totò è documentato attraverso lo sguardo di Antonio Macaluso di VediPalermo: un’opera di bellezza, memoria, speranza e riscatto, che parla ai suoi giovani e a chiunque voglia sognare in grande, sapendo che realizzare i propri sogni è possibile, magari partendo da un campo di calcio di periferia.
– Foto: VediPalermo –
(ITALPRESS).
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