di Adelina Cavaleri

NICOSIA – Una giornata all’insegna della gastronomia, dei piatti tipici e delle produzioni d’eccellenza della cucina locale. L’Accademia italiana della Cucina è stata a Nicosia per una conviviale che è andata oltre le etichette, consentendo agli accademici di vivere appieno cultura, storia e tradizione nicosiana.

Accolti dal sindaco Luigi Bonelli e dall’assessore Dario Scinardi, hanno visitato il museo diocesano e il palazzo municipale, chiese, monumenti e strutture ricche di fascino e suggestione, come il vecchio tribunale e le sue carceri sotterranee. Hanno gustato il dolce tipico, il “nocattolo”, poi per il “Pranzo della domenica” – così è stato battezzato l’evento – tutti Al Piler, dove lo chef Ermes Picone ha realizzato un menu basato sulle ricette del luogo e gli ingredienti di stagione.

A dare il benvenuto ai presenti la delegata Marina Taglialavore, nota imprenditrice di Agira, che ha sottolineato l’importanza di un evento che mai aveva avuto come cornice la città di Nicosia, nonostante essa sia nota per la grande tradizione della sua cucina. Tra i cerimonieri anche un “simposiarca”, Carmelo Battaglia, a cui è stato dato il compito di presentare i piatti, dai ‘paccheri gratinati con ragù di salsiccia di suino nero arricchito di fave e piselli saltati’ al secondo, un ‘soffice di vitello adagiato su crema di patate profumata allo zafferano’. Fino al dessert alle pere e al cioccolato. Altro protagonista indiscusso è stato il vino, che ha accompagnato con armonia ogni portata.

“Un’esperienza gastronomica straordinaria”, l’ha definita il vicedelegato Fabio Montesano, dottore commercialista ennese. “Questo pranzo ha rappresentato un perfetto connubio fra tradizione e innovazione – ha aggiunto -. Ogni piatto è stato un viaggio sensoriale e un omaggio alla nostra terra”.