di Martina Bascetta 

PIAZZA ARMERINA – “Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza, come desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé. Tutti abbiamo bisogno di speranza e i giovani sono quella di un mondo migliore” è il motto del Giubileo 2025 per il quale la Basilica Cattedrale ha aperto le sue porte ai pellegrini. Tra le note e i canti del coro della Cattedrale e quello di S.Antonio, i fedeli hanno ripercorso i quattro momenti del giubileo: pellegrinaggio, porta santa, indulgenza e abbraccio. Il rito ha derivazione ebraica (“giubileo” da “jobel” che significa “corno di montone) e ricorda l’anno giubilare in cui, ogni 50 anni, gli ebrei liberavano tutti gli schiavi, cancellavano tutti i debiti e restituivano tutte le terre ai legittimi proprietari.

La chiesa cattolica ha recepito questa tradizione dedicandola ad un tempo di riconciliazione e perdono universale che, dapprima previsto ordinariamente ogni cento anni, è stato indetto da alcuni Papi con cadenze minori o in occasioni particolari. Sebbene l’ultimo giubileo ordinario sia stato celebrato nel 2000, all’inizio di quest’anno il compianto Papa Francesco, considerate le numerose vicissitudini e sofferenze che attanagliano il mondo, ha sentito la forte necessità di un Giubileo della speranza. Una fase introduttiva alla celebrazione del 20 giugno, organizzata da UCIIM sez. di Piazza Armerina, ha avuto luogo presso il museo diocesano. Da lì, fedeli e associazioni che hanno preso parte alla celebrazione del giubileo della speranza, si sono spostati in pellegrinaggio in cattedrale, accedendo dalla porta maggiore, al seguito della croce.“Un’esperienza emozionante che rinnova la fede e lo spirito di tutti noi” commenta la professoressa Marianna La Malfa, presidente di UCIIM sez. Piazza Armerina.