La Pallamano Haenna dopo la rinuncia al campionato di serie A1 per motivi finanziari, è ripartita dalla serie B. La società guidata da Flavio Guzzone la scorsa primavera aveva salvato la categoria con tanto impegno, ma le difficoltà economiche sorte in estate sono state troppe e con grande rammarico la squadra gialloverde è dovuta ripartire da due categorie sotto. I cambi a livello di organico sono stati pochi, proprio per la voglia di ripartire e ritornare il più presto possibile nel massimo campionato italiano. Confermata, quindi, l’ossatura della squadra, Giovanni Rosso ha deciso di continuare in A1 con l’Albatro Siracusa, mentre il portiere Caltabiano e D’Urso si sono avvicinati a casa e vestono la casacca del Mascalucia in A2.
Il cambio più importante, però, è stato quello tecnico. Dopo circa trent’anni anni, infatti, Mario Gulino ha deciso di farsi da parte, con la società che ha affidato la panchina alla bandiera ennese Santi Lo Manto, quarantenne, che ha la collaborazione di Luca Giummulè. La squadra ennese è prima nel girone con 17 punti, frutto di cinque vittorie e due pareggi. Con oltre 180 gol fatti è una delle squadre più prolifiche del campionato siciliano. Il 4 febbraio, a Scicli, la squadra affronteranno i locali cremisi, che hanno racimolato appena sei punti e sono terzultimi in campionato.
Il tecnico Santi Lo Manto: “Il bilancio del campionato finora è sicuramente positivo. Al giro di boa – che sarà proprio sabato a Scicli -, siamo in lotta per il primo posto, eccezion fatta per un passo falso che sicuramente ci ha messo in difficoltà, quello di Palermo contro il Villaurea, dove abbiamo pareggiato. Poi, stiamo mantenendo sia la media, che il rendimento che ci siamo prefissati ad inizio della stagione. Non è facile mantenere il rendimento con una costanza medio – alta, principalmente per due motivi: i ragazzi non sono abituati ad un campionato di serie inferiore, e quindi anche dal punto di vista di stimoli non è facile mantenere alta la concentrazione. Più che un lavoro atletico, ci vorrebbe un lavoro psicologico. Il lavoro mentale che stiamo facendo è quello di dire ai ragazzi che ci troviamo di passaggio, in un campionato dove speriamo di rimanerci il meno possibile. Ciò non toglie che rispettiamo tutti gli avversari e affrontiamo tutte le partite col piglio giusto. Solo così possiamo raggiungere l’obiettivo prefissato”.
Allenare la squadra della mia città? “Io sono nato in questa squadra, eccezion fatta per le esperienze a Siracusa, a Regalbuto, San Cataldo e a Caltanissetta (in queste ultime due società ha ricoperto il ruolo di allenatore – giocatore). Quando mi hanno chiamato a Enna diciamo che è stata la ciliegina sulla torta, il coronamento dei sogni. Diciamo che dopo le mie tante esperienze a me mancava solo questo “premio alla carriera”. E’ stato un riconoscimento dei sacrifici che ho fatto. Al professore Buzzone non potevo dire di no. Sono legato a questa società e ripartendo dalla Serie B vogliamo ricostruire qualcosa di importante”.
E’ stato difficile il passaggio da giocatore ad allenatore? “Quest’anno, nonostante ho ricoperto il ruolo di allenatore già in altre società, è più impegnativo. La componente emozione è sicuramente importante. Ritornare a casa e ricoprire il ruolo di allenatore, ruolo ricoperto fino allo scorso anno da Mario Gulino, che per trent’anni ha creato, ha costruito tutto quello che c’era da fare dal punto di vista tecnico, compreso noi atleti. Essere il suo sostituto per me è stato un motivo d’orgoglio e di onore”.
Obiettivo? “Quest’anno, quando siamo partiti, ci siamo posti degli step: il primo era quello di non far chiudere questa societa, perché c’era il rischio serio che questa società chiudesse i battenti, dopo una salvezza meritata in A, rinunciare al titolo e ripartire dalla B per problemi economici non è stato facile. Adesso stiamo cercando di rifondare un gruppo giovanile (squadra under 16), quindi nuove leve che sono venute a mancare nelle ultime due generazione. Dobbiamo ritrovare le forze economiche per fare il campionato che compete a questi ragazzi. Sono stati privati di un campionato che hanno conquistato sul campo.
Ambizioni personali? “Dopo 27 anni di attività, dove ho disputato gare con la Nazionale, ora sono selezionatore della squadra rappresentativa under 16, mi sento appagato già allenare l’Haenna. Cerco con umiltà di apprendere sempre di più, giorno dopo giorno. Sono fiducioso per l’avvenire vedendo l’entusiasmo dei ragazzi. Al di là degli stimoli, questi ragazzi mi seguono negli allenamenti e tutti hanno sposato questo progetto a costo zero.”
Il tecnico Luca Giummulè: “Durante la prima fase del campionato abbiamo avuto dei passi falsi, pareggiando due partite. Sono punti che in questo momento ci mancano. E’ anche vero che una squadra competitiva di avere défaillance. Spero che ci sarà la possibilità di rimediare, perché questa squadra merita di arrivare al primo posto. Faremo di tutto affinché questo non succeda mai più.
Lascio immaginare cosa significa salvare una squadra con pochi mezzi, con tantissimi ragazzi locali e la loro buona volontà, e quest’anno ripartire da questa categoria. E’ chiaro che il lavoro fatto negli anni passati per cercare di arrivare in Serie A non è servito, perché poi solo per il problema economico siamo dovuti tornare indietro”.
Obiettivo? “Sicuramente sono fiducioso di un futuro migliore. Dopo l’avvicendamento di mister Gulino, che ritengo personalmente uno dei migliori allenatori in Italia, come in tutti gli sport bisogna poi cambiare. C’è un inizio e una fine. Questo per noi è l’inizio di una nuova avventura, la società sta cercando di rinforzarsi a livello logistico e gestionale, con la speranza di coinvolgere qualche imprenditore nel nostro progetto. Negli anni vogliamo ritornare in Serie A1.”
Paolo Interlando

I tecnici Lo Manto e Giummulè