di Cetty D’Angelo

I risultati principali della Cop26 di Glasgow sono i seguenti: mantenersi sotto i 1.5 gradi di riscaldamento globale; accordo Usa-Cina per la collaborazione sul tema del clima, non sono stati indicati obiettivi o date specifiche, ma solo l’impegno alla collaborazione su tutte le questioni riguardanti il clima;  un taglio del 45% delle emissioni di anidride carbonica entro 2030 (e non più al 2010) e zero emissioni intorno al 2050; l’invito ad eliminare le centrali a carbone è divenuto un invito più moderato a ridurle; è stato stabilito che i Paesi firmatari debbano presentare dei piani per la decarbonizzazione entro il 2022; intesa, escludente Cina, India e Russia, per ridurre del 30% le emissioni di metano entro il 2030; impegno per combattere la deforestazione. Tali risultati sono stati valutati e commentati in modo differente. L’inviato del presidente Biden, John Kerry ha detto: “Credeteci o meno, ma è la prima volta che si nomina il carbone. Siamo più vicini che mai a evitare il caos climatico. Questo è l’inizio di qualcosa”. Il presidente della Cop26, Alok Sharma si è così espresso: “Non descriverei quello che abbiamo fatto ieri come un fallimento. È un risultato storico”. Ursula Von der Leyen: “La Cop è un passo nella giusta direzione, ma il lavoro è ancora lontano dall’essere concluso”. Le associazioni ambientaliste sembrano invece molto più pessimiste, e considerano gli accordi ancora poco incisivi e poco dettagliati. L’attivista Greta Thunberg twitta: “È stato solo bla bla bla, attenzione agli tsunami di greenwashing. Il lavoro vero comincia fuori da quelle stanze”.