de Il Tavachino
Leonforte. “ La mia libertà finisce dove inizia la vostra “. Parole di Martin Luther King. Ma già un secolo prima l’autore dei Miserabili , Victor Hugo, scriveva : “La libertà del cittadino finisce dove la libertà di un altro cittadino comincia”. Principio semplice da capire, quasi universalmente condiviso. Ma ,come spesso succede, tra il dire ed il fare….
Leonforte, 6 luglio scorso. Mentre la calura estiva ripone in archivio i tropicali acquazzoni di giugno, il tam tam mediatico rimbalza tra le chats una notizia proveniente dal palazzo municipale. Ma è tra i tavoli dei bar, di alcuni in particolare, che l’ordinanza del sindaco si propaga suscitando una reazione a dir poco urticante. Il primo cittadino rende noti gli orari entro i quali gli esercizi pubblici devono interrompere “l’attività di diffusione di musica dal vivo o riprodotta e percepita all’esterno”. Viene inoltre imposto agli stessi di “mitigare” con opportuni sistemi il pessimo impatto sull’ambiente che producono i loro contenitori dei rifiuti. A leggere l’ordinanza si ha l’impressione di trovarsi di fronte ad una normale comunicazione sindacale sugli dei bar ed affini e sul decoro ambientale. Ma secondo alcuni bene informati ,pare che ci si trovi alla vigilia di una netta inversione di tendenza.
Da diversi anni alcune zone del paese in tarda serata somigliano molto ad un far west in salsa sicula. Alcuni locali pubblici alzano il volume dei loro altoparlanti, superando di gran lunga i limiti in decibel imposti dalla legge, e ne prolungano gli effetti ben oltre la mezzanotte . Tale inquinamento acustico si associa all’inevitabile forte vocio degli avventori che aumenta in proporzione ai decilitri di alcool somministrati. A tutto ciò bisogna aggiungere lo strombazzare di alcune moto smarmittate ed il posteggio selvaggio in aree decisamente vietate. Tale ultimo sport leonfortese in verità pare che venga praticato anche in altre ore del giorno. Addirittura si è andati ben oltre il semplice parcheggio davanti ai garages. Si arriva a parcheggiare anche in doppia e triplice fila o colonna rendendo ovviamente impossibile al malcapitato e sciagurato cittadino (perché non se ne sta a casa sua ?) di uscire la propria auto dal proprio garage nell’orario che gli è utile.
Pare che sia successo spesso che qualcuno, dovendo necessariamente spostare l’auto parcheggiata e trovando la strada ostruita o da altri veicoli o addirittura da tavolini da bar (in un’area ZTL !), abbia clamorosamente trovato una via d’uscita , sia pure poco gloriosa , salendo sulle le aiuole , ,entrando dentro la piazza Grillo, sfiorando il monumento al partigiano e scendendo dall’opposto marciapiede.
Tale pratica, invero sempre più emulata, imporrà agli indifesi cittadini di tenere al guinzaglio i propri bambini che giocano indisturbati fra le panchine, per evitare di essere investiti da altrettanti inferociti guidatori. Nonostante tanti abbiano evitato di denunciare lo stato delle cose or ora descritte, parecchi hanno protestato con le autorità di polizia anche con telefonate durante le ore notturne. Questo disordine non giova ai cittadini che lo subiscono (pensiamo agli anziani, ai malati od ai semplici lavoratori che dovranno alzarsi presto al mattino) ma è dannoso anche per gli esercenti . L’immagine ed il decoro del paese vengono lesi, si innesca una conflittualità fra la gente che rischia di esplodere, le multe o le chiusure sono onerose, la percezione d’insicurezza e d’impunità allontana sia gli utenti che gli eventuali investitori con comprensibile ricaduta sull’occupazione.
Ecco perché l’iniziativa del primo cittadino è stata più che puntuale ed opportuna. E’ un merito che gli riconosce sin da ora la maggioranza silenziosa della sua città . Merito che diventerà elogio, anche politico, nel momento in cui riuscirà a far rispettare puntualmente la sua ordinanza .
“Non c’è vera libertà, se non ne godono tutti. Perché la libertà non è un bene divisibile. Quindi questa integrazione vicendevole, il sentirsi corresponsabili anche della sorte degli altri, di integrarsi con la propria attività con quella degli altri, è quello che fa andare avanti la storia, il mondo, le società, la civiltà.” (Sergio Mattarella 7 giugno 2023)