ENNA – Sei mesi più sei mesi meno l’esperienza di Maurizio Dipietro alla guida della città volge comunque al termine. Più avanti ci sarà senz’altro spazio e tempo per discutere e analizzare i riflessi di dieci anni di amministrazione. Sul piano politico/partitico invece una prima analisi, anche se estremamente generale, è possibile farla. Nel 2015 Dipietro si abbatte su Enna come uno tsunami, sconfigge il candidato favoritissimo, senatore Mirello Crisafulli, sbrindella i partiti e pianta la bandiera del civismo sul campanile ennese. Continuava il tempo della profonda crisi del partito strutturato che veniva additato come il male supremo della democrazia italiana. Invece è stata la solita storia del bambino buttato insieme all’acqua sporca.

Nei primi cinque anni dipietrani i partiti sono praticamente scomparsi da Enna e la città ha perso la valida oltrechè necessaria mediazione sul fronte politico. Non solo ma l’appiattimento sulle liste civiche ha tagliato di fatto le prospettive politiche. Il risultato non s’è fatto attendere e dopo pochi anni, per la prima volta i vertici provinciali dei partiti hanno trovato il proprio personale in provincia dove invece il senso dell’organizzazione e dell’appartenenza è stata stata più custodita. Senza regia politica inevitabilmente il Comune capoluogo ha perso la sua centralità a favore di altre realtà. La prova sta nell’elenco dei vertici provinciali dei partiti con Enna tagliata completamente fuori. Oggi l’attuale classe politica del capoluogo si ritrova a dover ridisegnare una mappa che è andata in frantumi.

E’ necessario che la politica e i partiti riprendano i cocci devastati in ogni dove per ridare progettualità all’azione amministrativa. E se nella prima consiliatura Dipietro l’esperienza civica dette risultati incoraggianti nella seconda le contraddizioni sono esplose e la rincorsa alla poltrona è diventato lo sport cittadino con cambi di casacca, giri e rigiri e ghirigori emblematici. Dopo quattro anni è diventato veramente difficile stabilire con estrema certezza chi ci sta e chi sta con chi. Un palcoscenico non certo brillante anzi decisamente offuscato che ha bisogno di linfa e luce nuova. E qui sta la buona notizia. Malgrado la desertificazione giovanile che opprime Enna all’interno dei partiti i giovani rimasti si stanno dando parecchio da fare. Dentro il Pd c’è un gruppo di giovanotti che lavora molto bene, così come dentro FdI, poco invece si avverte dentro Fi, sottotono la Lega, presente la Dc, protagonista di “Chi l’ha visto?” il M5S. Discorso a parte merita l’Mpa che oggi in città vanta un gruppo di giovani impegnati e pronti ad amministrare la città. Ma questo partito vive un momento decisamente critico tanto è vero che la guida provinciale è stata presa in mano direttamente dal leader Raffaele Lombardo.

Paolo Di Marco