La redazione di EnnaOra lavora in collaborazione con istituti e figure esterne, per dare ai lettori approfondimenti su tematiche di attualità e cultura generale.
Grazie alla collaborazione dell‘Osservatorio Euromediterraneo di Catania il nostro giornale ospita un approfondimento sul Mediterraneo, ricco di contributi tra cui articoli tradotti direttamente dalla stampa estera, interviste, speciali di geo-politica e inchieste sui temi di genere.  Vi presento con una breve intervista Carla Pecis, presidente dell’Osservatorio, che ha risposto ad alcune mie domande per introdurci a MediterraneOra, l’approfondimento tematico del nostro  giornale.

Carla, il mediterraneo da meta del turismo “da scoprire”si lega sempre più a eventi drammatici. Se penso a due immagini legate a questa parola me ne viene in mente una di una pubblicità di crociere, di coralli e pesci esotici e un’altra, decisamente diversa, di un’umanità dimenticata e annegata. Cosa è il mediterraneo, un’area, un concetto o un obiettivo?
-Questa domanda è quella che anche noi ci facciamo: cosa è il Mediterraneo, oggi, per noi?   Da ‘privilegiati’ della sponda nord in questi anni difficili ci possiamo permettere di osservare, studiare, analizzare, viaggiare per piacere o per studio. Sulla base di diverse esperienze personali di lavoro, di studio e di vicinanza abbiamo scelto di condividere analisi, paure e speranze dentro il Grande Mare, senza dare niente per scontato (in termini di geopolitica, culture, religioni, tradizioni, aspettative di vita) e quindi di aprire all’obiettivo di un Mediterraneo ‘condiviso’ da chi lo abita.

Di cosa si occupa l’Osservatorio che presiedi?
-L’Osservatorio Euromediterraneo ha assunto in questi anni a Catania una serie di iniziative impegnative cui vi terremo informati, sul terreno del confronto culturale legato sempre alla auspicabile prospettiva di Catania Città Mediterranea. Oggi è una voce rispettata insieme ad altre con cui collabora (docenti dell’Università, analisti, altre associazioni del territorio).

Ospiteremo anche dei contributi legati all’associazione Mediterranea. In che modo questa si lega all’attività dell’Osservatorio Euro-mediterraneo e da quale impulso nasce?
– Mediterranea è un contributo dell’UDI all’attività dell’Osservatorio e sta nella caratterizzazione più attuale e ‘mediterranea’ dell’UDI che, come sai, oggi si chiama Unione Donne in Italia.
Quali strumenti adopera l’osservatorio per comunicare all’esterno?
-In questa newsletter “Dalla parte delle donne e dei bambini” dal 2012 seleziono articoli, immagini, analisi approfondimenti  non scontati, quasi sempre da media non italiani e quindi poco raggiungibili, soprattutto quelli che raccontano senza folklore la vita delle donne nei paesi musulmani, l’evolversi (e i regressi) delle legislazioni in tema di diritti e libertà. La newsletter gira su alcune centinaia di indirizzi.
Come Redazione ci impegnamo a divulgare il vostro lavoro, cominciamo una collaborazione proficua e aperta su questi temi anche nel nostro territorio.