Volontarie in giro per la provincia e attività di sensibilizzazione in ogni luogo dell’Ennese. Lo sportello antiviolenza di Enna “Diana”, nato dalla collaborazione tra l’associazione per i diritti umani contro tutte le violenze “Co.Tu.Le Vi.” e l’Asp di Enna – con l’assistenza di volontari professionisti pronti a fornire consulenza e supporto ad ogni vittima di violenze – si prepara a domani a celebrare la Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne.
Mentre in tutta la provincia, come nel resto d’Italia, ci si prepara all’evento, con varie attività di sensibilizzazione e prevenzione, per rinnovare l’impegno nel contrasto di ogni forma di violenza di genere, tra i protagonisti assoluti c’è proprio lo sportello antiviolenza ennese. E le sue volontarie sono già pronte ad arricchire gli eventi della giornata, partecipando a incontri organizzati in vari centri della provincia, dalla scuola Pascoli di Enna a Leonforte e Nissoria.
Un’attività importante, nel capoluogo, dove è impressa nel cuore l’immagine straziante degli occhi dolci di Vanessa Scialfa, la ragazza ennese uccisa barbaramente dal fidanzato nell’aprile del 2012. E proprio questa mattina il papà di Vanessa, Giovanni Scialfa, è tornato a parlare della figlia. Lo ha fatto attraverso Facebook, ricordando che proprio oggi sono trascorsi 7 anni e 7 mesi da quel maledetto giorno. “Non riusciamo a convincerci della tua assenza: ogni giorno, ogni istante della nostra vita, il nostro pensiero e a te – scrive il papà sul social -. Riaffiorano tanti ricordi bellissimi di te, rivediamo il tuo sorriso, risentiamo le tue risate che ci coinvolgeva tutti, quei baci e abbracci affettuosi che solo tu sapevi darci. Rivediamo la tua infanzia, la tua crescita, che giorno dopo giorno ti faceva diventare donna”.
Sarà un giorno all’insegna delle celebrazioni e della sensibilizzazione in tutta Italia, e questa giornata assume un significato imprescindibile pure a Enna, provincia che ha pagato drammaticamente il suo tributo alla piaga della violenza di genere . La prima volta fu proprio nell’aprile 2012. Tutto ebbe inizio proprio dal giorno dell’uccisione di Vanessa. È accaduto ancora a Leonforte, dove a morire, per mano dell’ex fidanzato, fu una giovane romena, Violeta Coriou. Era la fine di ottobre dello stesso anno, il 2012. E pochi mesi fa l’ultimo delitto. In fondo a un’inarrestabile scia di sangue che ha funestato tremendamente questo territorio, a cadere sotto i colpi del suo ex è stata una donna di Catenanuova, Loredana Calì.
Storie drammatiche che si somigliano tutte, e aprono orrendi squarci nei disvalori di una società malata, nelle menti perverse di uomini apparentemente “normali”, che non sanno gestire la propria sfera relazionale senza vedere la donna come un oggetto, una proprietà privata o una schiava.

Maria Elena Debole