Mettere ordine in modo organico – per la prima volta  in Sicilia – al variegato mondo delle circa cento Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, adeguando la legislazione regionale a quella nazionale. E’ questo l’obiettivo del disegno di legge di riforma delle Ipab, varato dal governo Musumeci, che nei prossimi giorni verrà inviato all’Assemblea regionale per l’avvio dell’iter di approvazione.
«Da un lato – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – intendiamo ridare nuova linfa agli Istituti, nati per volontà di fondatori privati, con una proficua gestione del loro patrimonio e, dall’altro, determinare la riorganizzazione con la chiusura di quelli che non possono più raggiungere i propri scopi. Il disegno di legge mira, in ogni caso, a creare un sistema integrato di interventi e servizi ristabilendo la rilevanza sociale degli Enti».
Le Ipab rappresentano, attualmente, una realtà significativa nel sistema socio-assistenziale della Regione, sia per la quantità e la qualità dei servizi erogati che per le risorse umane e strumentali impiegate. Al loro ruolo, assai significativo sul piano sociale, però non corrisponde più una normativa adeguata, visto che è superata da quella nazionale a seguito dei principi fissati dalla Corte costituzionale e dalla Corte di cassazione.