Prima che arrivi l’emergenza sangue in Sicilia, Palermo, Sabato 8 giugno, i Donatori di sangue e medici di famiglia si stringono la mano. È stato siglato a Villa Magnisi la splendida sede dell’ordine dei medici e odontoiatri della provincia di Palermo, sabato 8 giugno, un accordo tra il presidente dell’Avis Regionale Sicilia dott. Salvatore Mandarà e il Dr. Luigi Galvano, presidente Regionale della FIMMG ( Federazione Italiana Medici di Medicina Generale).
“Era da tempo tempo che volevamo sottoscrivere una collaborazione con l’ Ordine dei Medici –  afferma il presidente regionale Avis Mandarà – per attivare tutte qelle iniziative volte alla sensibilizzazione al dono del sangue e del plasma,  in modo sussidiario per raggiungere quell’autosufficienza ematica che ci rende ancor più civili e invulnerabili a quelle patologie talassemiche che in Sicilia sono quasi 2700 con un utilizzo di oltre 45.000 sacche di sangue.
Il sangue, il suo uso buon uso – dice Luigi Galvano – necessario per tutte quelle patologie ad esso legate, necessita dell’apporto di tutti i medici siciliani al fine di coinvolgere le nuove generazioni ad un tema ritenuto oggi etico e sociale.
La presenza di tanti giovani medici, di studenti in medicina, di rappresentanti di Avis provenienti da altre province con i riconoscimenti dati al presidente dell’Avis Comunale di Palermo Dr. Luigi Spicola, al presidente dell’Avis Provinciale avv. Salvatore Calafiore e al Dr. Toti Amato presidente della Federazione Regionale degli Ordini dei Medici della Sicilia e presidente dell’OdM della provincia di Palermo, promotori per aver consolidato la creazione di beni relazionali e per aver messo in grande evidenza il sostegno al principio di equità delle cure, per fornire le risposte a quel bisogno fondamentale che è il diritto alla salute e alla vita.
I medici di famiglia sono le vere sentinelle della salute in ogni città per tutti i cittadini, mentre l’Avis opera per rafforzare il diritto alla salute palesandone il valore culturale che individua la donazione del sangue come un gesto concreto di solidarietà vissuta e che promuove la cittadinanza partecipata.