di Emanuele Parisi

Quella moto che l’ha portato incredibilmente via nel primo pomeriggio di oggi era arrivata solo qualche giorno fa tra le sue mani.
E con gioia, come suo solito fare, Santo Macrì, 27 anni appena compiuti, aveva condiviso con gli amici il suo nuovo acquisto.
Ma percorrendo in salita la Sp21 che da Agira collega alla A19 Catania – Palermo, quella strada che non perdona e che ha spezzato tante vite in questi ultimi anni, ecco la Kawasaki imbizarrirsi: Santo sbalza via e impatta violentemente a terra nella piazzola dell’antico abbeveratoio, la moto finisce diversi metri più in là.
Siamo tra il km 13 e il km 14, vicino l’autostrada, sul posto arrivano i Carabinieri, la Polizia, il 118 ma anche l’elisoccorso. I sanitari ci provano in ogni modo ma il tentativo di rianimarlo risulta vano.
Il sostituto procuratore Stefania Leonte, magistrato di turno presso la Procura di Enna, dispone la restituzione del corpo alla famiglia, non ritenendo necessaria l’autopsia. In poco tempo, sul luogo del tragico incidente, arrivano familiari, amici, passanti, il momento è straziante e la comunità si stringe attorno alla famiglia, così come il primo cittadino di Agira, Maria Greco, che scrive su Facebook: “Interpretando i sentimenti dell’intera comunità agirina formulo a Paola Biondi (la mamma) e a tutti i familiari le più sentite condoglianze”.
Santo stava andando a lavoro, come sempre. Lui che i tempi del Covid, di questa straordinaria emergenza, li aveva vissuti in trincea, in prima linea, eroicamente al servizio della gente, lavorando infaticabilmente con gioia e dinamicità, come aveva sempre fatto, al Decò di Agira.
In paese era per tutti un piacere incontrarlo, mancherà alla comunità, ai clienti, agli amici, e ancor di più alla famiglia e alla giovane fidanzata.
Santo era un giocherellone, amava i motori ma anche il pallone.
Il sorriso, l’educazione, la gentilezza, erano i suoi marchi di fabbrica.
Santo trasmetteva solarità, adesso potrà farlo solo da lassù. Ciao Santù.