Leonforte. “Si alle sedute del consiglio comunale in assenza del pubblico”. Così, al termine di un documentato intervento in aula, il vicepresidente del consiglio comunale Pietro Vanadia si è espresso sulla pregiudiziale avente ad oggetto la legittimità o meno della seduta consiliare, di fatto, a porte chiuse. “Per dovere di trasparenza e di pubblicità dei lavori consiliari – spiega Vanadia – ho evidenziato la legittimità della seduta svolta a porte chiuse, condividendo il parere del Segretario Comunale, Dottor Pierpaolo Nicolosi, e l’Ordinanza Sindacale n° 25 de1 01/06/2020 (da ultimo rinnovata dall’Ordinanza n. 27 del 14 giugno 2020) con la quale il Sindaco, emanando ulteriori misure per il contrasto all’emergenza epidemiologica e sanitaria COVID-19 sul territorio comunale, ha limitato l’accesso al pubblico nei locali del palazzo municipale e di conseguenza l’accesso alle sedute del Consiglio Comunale. La legittimità di svolgere le sedute a porte chiuse trova riscontro nelle Linee Guida emanate dall’Ordinanza del Ministero della Salute che regola le prescrizioni per il contenimento del CODIV19 attraverso la limitazione di quelle situazioni di affollamento di più persone in un unico luogo”.
Secondo Vanadia, inoltre, l’assenza del pubblico ai lavori consiliari è altresì dettata dalla “necessità di dare esecuzione alle misure urgenti di contenimento del contagio da COVID-19 contenute nel DPCM 1° marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n.6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19” ed è in particolare sancito dal successivo art. 73 del D.L. 18/2020 denominato “semplificazioni in materia di organi collegiali”.
“Anche se in Sicilia ed a Leonforte in particolare non si registrano, da diverse settimane, casi di contagi, ciò non vuol affatto dire che si tratti di una “norma ormai superata” dato che la legge citata prevede l’osservanza delle norme di contrasto alla diffusione del virus “fino alla data di cessazione dello stato di emergenza” che per effetto della Delibera del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020, è stata fissata al 31 luglio 2020 salvo successive proroghe”.
“Nel corso della discussione – prosegue – ho richiamato numerose ordinanze sindacali e provvedimenti adottati da numerosi Consigli Comunali (Torino, Prato, Saronno, Caserta, Favara, ecc..) e Consigli Regionali (tra cui Liguria, Umbria, Abruzzo, Calabria Basilicata) che hanno disciplinato le modalità  di svolgimento delle sedute a porte chiuse durante la fase di emergenza Covid-19, ad ulteriore chiarimento ed in adeguamento di quanto già espresso dalla norma nazionale”.
“Appare pertanto evidente che, nel rispetto e per la tutela della salute di tutti, i primi a dovere adottare regole di buon senso e di garanzia, devono essere proprio coloro i quali hanno responsabilità pubbliche (Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali) dando l’esempio – conclude Vanadia -. Non possiamo chiedere il sacrificio, nè raccomandare ai cittadini leonfortesi di evitare assembramenti per poi indire dei consigli comunali “aperti” ove vi è la necessaria presenza di pubblico. Per tali motivi, concordo con la scelta di buon senso adottata dal Sindaco e dal Presidente del Consiglio, condivisa dal Segretario Comunale, che si trova in linea con quanto espressamente dettato dalla normativa attualmente in vigore”.