di Josè Trovato

Leonforte. I conti del Comune e il piano di riequilibrio finanziario pluriennale approvato nel 2015 sono finiti al centro di due fascicoli d’inchiesta, entrambi aperti a carico di ignoti dalla Procura di Enna. I due procedimenti, uno istruito a seguito della presentazione di un esposto e il secondo su trasmissione degli atti dalla Corte dei Conti – che nella sua relazione ha ipotizzato, testualmente, “la presenza di un significativo deficit occulto” – sono stati istruiti con ipotesi di reato che non si conoscono ancora. Va precisato che non è noto cosa emerga dai primi riscontri dell’organo requirente ennese, diretto dal procuratore della Repubblica Massimo Palmeri, ma si sa solamente che gli investigatori hanno conferito una specifica delega a un organo di pg e che allo stato attuale non vi sono indagati.
Il resto è ciò che ha scritto la Corte dei Conti, che il 24 ottobre 2019 ha messo nero su bianco di aver accertato “il grave mancato rispetto degli obiettivi intermedi” fissati dal piano di riequilibrio, al 31 dicembre 2017 e al 30 giugno 2018, per cui la sezione di controllo per la regione siciliana, presieduta da Luciana Savagnone, consigliere Adriana La Porta, consigliere relatore Luciano Abbonato, ha ordinato che copia della deliberazione fosse “comunicata al sindaco, al presidente del consiglio comunale, all’organo di revisione del Comune di Leonforte, nonché all’assessorato regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica, alla Procura regionale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna”.
A seguito della trasmissione appare evidente come l’apertura di un’inchiesta, al secondo piano del Palazzo di Giustizia di Enna, si configuri come una sorta di atto dovuto. Sta di fatto che ciò che scrive la Corte dei Conti è particolarmente pesante: “Sembra esplicativo – scrive la Corte – il tentativo, da parte della giunta comunale, di rettificare con un apposito emendamento le risultanze contabili dello schema di rendiconto 2018 che, peraltro, riportava un risultato di amministrazione pari a zero a fronte invece, di una serie di evidenti sottostime nella parte accantonata che la stessa amministrazione riconosce. In particolare, il citato emendamento, sorprendentemente respinto dal consiglio comunale dopo un altrettanto sorprendente parere negativo dell’organo di revisione, puntava a ripristinare la regolarità degli accantonamenti al fondo anticipazioni di liquidità, rectius fondo di rotazione ex art. 243 ter del Tuel (+1.819.334,59 euro) al Fondo contenzioso (+129.474,80 euro) e alla voce “altri” (+520.000,00 euro), confermando i rilievi sollevati dalla sezione con la nota istruttoria del 23 aprile 2019 ed evidenziando quindi la presenza di un significativo deficit occulto, non compreso nel piano di riequilibrio né, a questo punto, nelle risultanze contabili relative all’esercizio 2018 definitivamente approvate”.
La Corte, durante l’istruttoria, aveva sentito il sindaco Carmelo Barbera (il piano di riequilibrio, va evidenziato, è stato approvato nel corso della passata legislatura e lui si è insediato a giugno 2018), il quale, stando sempre a quanto scrive la sezione di controllo contabile, avrebbe sottolineato le difficoltà incontrate nel corso dell’anno per la ricostruzione “dell’esatta situazione debitoria del comune” e “lamentato la scarsa collaborazione degli organi preposti”. Si legge ancora nella relazione che il sindaco avrebbe illustrato alla corte che “la massa eccessiva di debiti fuori bilancio è determinata da un contenzioso fuori controllo e che una delle prime azioni poste in essere è stata quella di costruire un registro per tutto il contenzioso”. Avrebbe fatto notare che “i debiti per l’energia elettrica, negli anni 2016, 2017 e 2018, non erano stati mai presi in collaborazione né inseriti nel piano di riequilibrio”, che “la sua amministrazione ha raggiunto un accordo bonario con la società dell’energia elettrica” e che “il debito di 800 mila euro, con una transazione, si è ridotto del 50 per cento circa”, così come si sta operando “con altre situazioni contabili cercando di chiudere tutta una serie di contenziosi”. Infine, Barbera avrebbe evidenziato che l’obiettivo sarebbe “la rimodulazione del piano”, chiedendo “del tempo per accertare la reale situazione finanziaria”.