Il Covid 19 ha modificato, anzi, ha finito di modificare i metodi e i termini della comunicazione sociale. Qualche esempio pratico, per chiarire meglio il concetto: permanevano, prima della pandemia, alcuni veicoli e luoghi di comunicazione che si identificavano con i bar, i parrucchieri, i ristoranti , le sacrestie, i circoli, le piazze ed anche gli ospedali. In seguito all’emergenza , quindi, alle leggi sul distanziamento sociale, suddetti luoghi di aggregazione e di dialettica sociale, politica ed economica, sono venuti a mancare. A ciò bisogna aggiungere che la carta stampata, anche a livello locale, ha perduto la sua efficacia. Era un sistema sociale , quello sopracitato, già minato se non addirittura demolito dalla evoluzione dei modelli di comparazione fra individui. I giovani, ormai, avevano quasi del tutto abbandonato i vecchi sistemi di aggregazione, se si eccettua la movida, che, comunque, non rappresenta momento di aggregazione culturale, se non di mero divertimento e disinteresse della realtà sociale, rappresentando fuga da essa .
È difatti, difficile, trovare giovani che disquisiscono di politica, davanti ad un aperitivo superalcolico. Hanno, pertanto, acquisito un ruolo, ulteriormente preponderante, i social media i social network, , l’informazione online e quella televisiva. Fatta questa premessa, corollario a quanto anzidetto, è il fatto che ogni campagna elettorale si baserà sulla diffusione telematica e sulle Tv ( ad Enna ce n’è una sola). Diviene importante, per ogni candidato, costituire un’equipe che curi la diffusione del suo messaggio sui social e sulla stampa presente nel web; ogni candidato dovrebbe avere almeno un esperto di comunicazione che curi la sua campagna elettorale ( meglio se questi faccia parte di un’equipe). Senza esperti di comunicazione i neo candidati a sindaco non hanno dove andare.

Mario Antonio Pagaria