Ieri la Sezione di P.G. aliquota Polizia di Stato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna ha eseguito una misura cautelare interdittiva, emessa dal Gip, dottoressa Ornella Z. F. Maimone, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, dottoressa Stefania Leonte.
La misura della sospensione dall’esercizio di un pubblico servizio è stata emessa a conclusione di un’attività di indagine eseguita dagli investigatori della Sezione di P.G. della Polizia di Stato su delega del magistrato titolare delle indagini, coordinati dal Procuratore della Repubblica dr. Massimo Palmeri, che ha riguardato il decesso di un bimbo di 16 mesi di Pietraperzia. Il piccolo ingoiò accidentalmente una pallina di gomma, che ne provocò.
Le indagini, ricostruendo tutte le fasi dell’incidente, secondo la Procura avrebbero permesso di accertare che i genitori del piccolo, accortisi che il bambino aveva difficoltà a respirare e comprendendo che lo stesso aveva ingerito qualcosa che gli ostruiva le vie respiratorie, dopo un primo vano tentativo di prestargli soccorso, si sono diretti presso la vicina Guardia Medica, nella cui struttura si trova anche un presidio del “118”, costituito da autoambulanza equipaggiata per fronteggiare ogni emergenza, con autista soccorritore, infermiere e medico rianimatore.
Il medico di guardia, non avendo strumenti idonei per potere intervenire, avrebbe chiesto l’intervento del “118”, che prontamente si sarebbe recato nell’attiguo ambulatorio.
Tuttavia, il medico del “118”, N.L.V., destinatario del provvedimento, anziché adottare le misure previste dai protocolli sanitari, avrebbe deciso, secondo gli investigatori “inopportunamente”, di trasportare il bambino presso l’Ospedale di Caltanissetta, distante oltre 25 chilometri dal luogo ove si sono svolti i fatti.
Giunti al Nosocomio nisseno, il medico rianimatore del Pronto Soccorso provvide, senza alcuna difficoltà, a estrarre una pallina in gomma che il piccolo aveva messo in bocca e che si era fermata alla faringe, operazione compiuta con l’uso di una pinza “di Magill”, che fa pure parte dell’equipaggiamento in dotazione all’autoambulanza del “118”.
Purtroppo, però, a causa del lungo tempo trascorso, inutili sono risultati gli ulteriori tentativi di rianimare il bambino.
Il G.I.P., sulla base delle risultanze investigative presentate dal P.M., ha accolto la richiesta di emissione dell’ordinanza, disponendo la sospensione dalla professione di medico del sanitario indagato per un periodo di 12 mesi, in attesa che le indagini portino a un eventuale esercizio dell’azione penale da parte della magistratura requirente.