di Josè Trovato

Leonforte. Tra pochi giorni il Comune di Leonforte dichiarerà il dissesto economico finanziario. Lo ha deciso l’assessorato regionale alle Autonomie locali, intimandolo all’ente dopo aver ricevuto gli atti della Corte dei Conti, che il 24 ottobre scorso ha messo nero su bianco di aver accertato “il grave mancato rispetto degli obiettivi intermedi” fissati dal piano di riequilibrio, al 31 dicembre 2017 e al 30 giugno 2018. Quel documento, a firma della Sezione di controllo per la regione siciliana, presieduta da Luciana Savagnone, consiglieri Adriana La Porta e Luciano Abbonato, era stato trasmesso a vari enti, tra cui anche la Regione, che adesso ha ordinato il dissesto. Oggi, ha annunciato ieri il presidente del consiglio comunale Massimiliano Trecarichi, si svolgerà la conferenza dei capigruppo con cui verrà convocato a giorni il consiglio con un solo, importante, ordine del giorno, ovvero per l’appunto il dissesto. Sulla base del documento della Corte dei Conti, va anche ricordato, è in corso anche un’indagine della Procura di Enna, che fino a poco tempo fa non aveva nomi di iscritti sul registro degli indagati.
Ma come si è arrivati al dissesto e di chi sono le responsabilità? A questa domanda, pur senza puntare l’indice contro nessuno, ha risposto il sindaco Carmelo Barbera, durante un’affollata conferenza stampa che si è svolta nella sala consiliare di Leonforte, al secondo piano del Palazzo Municipale.
La Corte dei Conti ci dice che il Piano di riequilibrio (approvato il 31 dicembre 2014, ndr.) non ha funzionato, perché non sono stati rispettati gli obiettivi intermedi con particolare riguardo alla sua attuazione in relazione al periodo ultimo semestre 2017 primo semestre 2018. La Corte dei Conti rileva il mancato raggiungimento degli  obiettivi intermedi in relazione a questo periodo. Questa amministrazione, voglio ricordarlo a tutti, si è insediata a giugno 2018 . Dunque non riguarda attività amministrativa posta in essere da questa amministrazione comunale. Non è un’opinione, ma è un fatto: è una fotografia fatta dalla Corte dei Conti. Io non voglio fare commenti perché non voglio puntare il dito contro nessuno. Con l’approvazione del piano di riequilibrio, approvato dal consiglio comunale con il voto contrario dell’attuale presidente del consiglio comunale Massimiliano Trecarichi, allora consigliere di opposizione, si ha avuto accesso a un fondo di rotazione per ripianare una situazione debitoria particolarmente complessa e non ripianabile con ordinari mezzi. A quel punto quel piano, approvato dalla Corte dei Conti, prevedeva che ogni sei mesi dovesse essere svolta una relazione da parte dell’organo di revisione, che si rivolge e la trasmette alla Corte dei Conti e fa il punto sull’andamento del piano. Sappiamo che sono emerse criticità in relazione a quei due semestri, rispetto ai quali la Corte, chiedendo con apposita nota ulteriori spiegazioni all’organo di revisione, non le ottiene”.
Cosa cambierà adesso?È chiaro che dalla dichiarazione di dissesto i creditori non potranno intraprendere alcuna azione esecutiva nei confronti dell’ente. Dopodiché la commissione di liquidazione provvederà, individuata la massa passiva, a verificare modalità e termini di soddisfacimento dei creditori. Riguardo all’ordinario, l’amministrazione comunale e il consiglio comunale dovranno dare corso a una nuova vita dell’ente. Faremo un bilancio di previsione e questo bilancio dovrà tendere al riequilibrio dei conti dell’ente. In realtà già i nostri bilanci erano caratterizzati dalla prudenza e dalla necessità di riequilibrare. Non taglieremo i servizi essenziali, questa cosa va detta: non verranno tagliati i servizi essenziali, che saranno garantiti”.
Sono a rischio posti di lavoro?Certo che no. Anche per evitare che qualcuno come già accaduto, metta in giro voci false e tendenziose, si sappia che non si procederà ad alcun licenziamento, che questo non è previsto e che i dipendenti comunali non rischiano lo stipendio. Verrà garantito tutto. Non rischiano gli stipendi né eventuali premialità”.
Si bloccheranno le stabilizzazioni?No. Comuni in dissesto hanno tranquillamente stabilizzato i precari e noi continueremo il percorso avviato. C’è un percorso attivato già con il Piano di riequilibrio e non cambia niente. Attenderemo, come si fa in questi casi, comunque le autorizzazioni della commissione ministeriale di Roma, ma non c’è alcuna deviazione rispetto al percorso intrapreso”.
Aumenteranno le tasse?Le tasse sono già al massimo con il Piano di riequilibrio e resteranno”.
Qualcuno ha parlato di aumenti della Tari. Ecco, un’altra precisazione. La Tari non c’entra nulla con il dissesto, ma è un discorso a parte. Il servizio rifiuti si autofinanzia, questa amministrazione non ha bisogno di aumentare la Tari anzi probabilmente avvieremo un servizio di riduzione della Tari, considerato gli ottimi risultati raggiunti per la differenziata. Le altre aliquote e l’Imu sono già al massimo e rimarranno”.
I cantieri di servizio? Sono finanziati dalla Regione non con somme del Comune e non rischiano assolutamente nulla. Gli operai verranno regolarmente pagati sulla base dei fondi della Regione”.
Della questione politica ha parlato ampiamente e accoratamente il vicesindaco Salvo Campione, che ha fatto un excursus storico partendo dal lavoro di risanamento dell’ente portato avanti negli anni ’90 dall’allora sindaco Salvo La Porta, che spinse per l’approvazione del piano regolatore generale, atto importantissimo che consentì lo sviluppo urbanistico nella zona d’espansione. Un’urbanizzazione imponente che ha aumentato tantissimo la capacità abitativa di Leonforte, ma quasi interamente proiettata verso nord. Dopo, Leonforte per 20 anni ha avuto una classe politica e dirigente scadente, non perché ha indebitato il Comune, ma perché non ha saputo rispondere alle richieste dei cittadini – ha detto Campione –. Il contenzioso enorme ne è l’emblema. Noi lavoriamo a una revisione del Prg per iniziare a lavorare verso sud, a far rivivere il centro storico dando risposte agli imprenditori locali. In tutto questo sentiamo circolare commenti vergognosi. Vergognoso è dire che arriverà il licenziamento dei dipendenti, che sono già pochissimi. Le tasse che aumentano? E quali sono le tasse? Acqua Enna? E le aumenta il Comune di Leonforte? La luce? C’è una differenza sostanziale tra noi e Piazza Armerina. Noi non abbiamo fatto come Piazza Armerina – una situazione differente, anzi fatemi dire che apprezzo, stimo e condivido le scelte del sindaco Cammarata – ma non siamo stati noi a dire “vogliamo il dissesto”.  A noi qualcuno ha detto: “Guardate che dal 2015 c’è stato questo, ve lo stiamo comunicando ufficialmente”. Non lo abbiamo chiesto noi. Il sindaco l’avrebbe potuto chiedere sin dall’inizio, sarebbe stato comodo, invece questo ragazzo si è assunto la responsabilità di provare ad andare avanti. E ripartiremo. Il risultato finale di questo trauma è che noi in tre anni il paziente lo guariremo. È un impegno e una promessa che si assume questa amministrazione. Leonforte ha una connotazione politica importante: ha il segretario provinciale di Fratelli D’Italia, il segretario provinciale di Forza Italia, c’è l’Mpa in giunta. Il Governo Musumeci si è già messo a disposizione anche per i precari”.
L’assessore Federico Pioppo ha sottolineato, anch’egli sul piano politico, alcuni aspetti. A nessuno è consentito di provare a buttare fango su questa amministrazione o di addossare responsabilità. Questo sindaco e questa amministrazione non sta dando responsabilità  a nessuno. È arrivata una doccia fredda, anche se non era inaspettata, perché da almeno 15 anni si parla di dissesto. Ma non era mai stato fatto per motivi politici. Oggi il dissesto viene imposto dall’alto. Ci rimboccheremo le mani e lavoreremo al fianco del nostro sindaco per risanare le casse, faremo il bilancio numero uno, sarà un bilancio pulito e daremo alla futura amministrazione un ente gestibile, perché questa amministrazione lo ha dimostrato e lo continua a dimostrare: vuole bene all’ente e ai nostri compaesani, che dovranno vivere sereni”.