E’ forte il grido di  “vendetta agli occhi di Dio” per quanto commesso all’Oasi di Troina nei confronti della ragazza disabile, da parte di un operatore sanitario che l’avrebbe stuprata, approfittando delle sue condizioni. Lo stupro, come è ormai cronaca assodata, si sarebbe scoperto in seguito al riscontro delle condizioni di gravidanza della ragazza. Gli inquirenti stanno cercando di individuare se vi sarebbero state ulteriori responsabilità.  Ovviamente,  c’è  chi se la prende con l’Oasi di Troina, forse strumentalmente, dimenticando che  simili accadimenti non dipendono dall’organizzazione di una struttura ma dal comportamento di una o più persone che svolgono male il proprio compito e tutto il sistema di assunzioni in tutta Italia, poggerebbe su fondamenti da rivedere. Allo scopo parla il Presidente  dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi Civili) di Enna, l’ingegnere Gianluca Vece che esprime l’indignazione propria e dell’associazione che rappresenta per il gravissimo gesto commesso nei confronti di una persona fragile ed indifesa ed oltretutto donna. Vece, ritiene indispensabile che gli operatori, prima di essere assunti vengano sottoposti a visite psichiatriche e  psicologiche più accurate rispetto a quelle che si fanno attualmente  e quant’altro , nonché a visite periodiche che attestino la loro propensione e capacità di compiere determinate mansioni ed auspica che per il futuro vi siano maggiori controlli. Fatti di cotanta gravità, conclude Vece, bisogna evitare che si verifichino ancora.
Mario Antonio Pagaria