di Salvo La Porta

Il particolare, difficile, doloroso momento storico che stiamo soffrendo ha il pregio di riaccendere e vivificare in ciascuno di noi la fiammella della speranza.
Per questo motivo, pur tra mille incertezze e paure, cerchiamo di raccattare i cocci dell’esteriorità di una festa, che da sempre coinvolge famiglie, parenti e amici nella celebrazione di riti spesso carichi di vacua esteriorità e ricchi di ogni tipo di consumistica vanità.
Anche quest’anno, possiamo scommetterci, pur nella desolazione di un desco povero di convitati, troveremo il modo di scambiarci regali e “cadeau”, che ci capiterà di andare a seppellire in qualche parte remota della nostra casa o riciclare al parente ovvero all’amico più antipatico.
Ci scambieremo, poi, il generico augurio di Buone Feste, cercando in ogni modo di evitare di augurarci il Buon Natale.
Non si sa mai, potrebbe esserci qualcuno suscettibile….
Di certo, rimangono momenti importanti e carichi di ineffabile gioia quelli vissuti tra le mura domestiche in compagnia dei nonni, degli zii, dei cugini..degli amici di sempre nelle fredde e lunghe serate di dicembre; momenti densi di semplici gioie e ricchi di fatti che con il tempo diventeranno struggenti ricordi.
Ma vi sono altri aspetti, che snaturano il significato vero del Natale.
Se osserviamo attentamente, ci accorgeremo che nelle vetrine di negozi luminosamente, ma malinconicamente, addobbate e illuminate campeggiano in bella evidenza i generici e, consentitemi, squallidi auguri di Buone Feste.
E pure tra di noi, cercando di mantenere le distanze di sicurezza, ci scambiamo con una frettolosa gomitata un “ se non ci vediamo, auguri di buone feste”.
Io non ci sto e con pervicace ostinazione continuo ad augurare a quelli che voglio bene, ma non solo a loro, Buon Natale.
Buon Natale perchè in questo giorno, al di là delle tradizioni e delle usanze, si rinnova e si vivifica un mistero che sin dall’inizio dei tempi gli uomini avevano intuito, senza mai avere la fortuna di poterne cogliere l’intima essenza.
Doveva incarnarsi il Verbo in Maria, perchè il divino si svelasse in tutta la sua imperscrutabile, immensa divinità agli uomini e perchè l’ Uomo capisse che mercè l’incommensurabile Amore di un Dio, che non disdegna di farsi Bambino, acquista la consapevolezza di essere parte dell’Uno, che ci rende tutti uguali tra di noi, simili a Dio e Dio noi stessi.
Per concludere, vorrei regalare, se non chiedo troppo, una carezza a quanti augurano e si augurano Buone Feste, auspicando anche per loro un Buon Natale, perchè con l’aiuto di Dio e della Vergine Maria ogni buona speranza diventi realtà.
salvo la porta
Leonforte, 24 dicembre 2020