di José Trovato
Enna. Giuseppe Bruno, l’autotrasportatore titolare di una rivendita di tabacchi a Cacchiamo ucciso a Villarosa il 27 maggio 2004 e dato in pasto ai maiali, fu vittima di un delitto d’impeto. Per questa ragione cade l’ergastolo inflitto al pregiudicato di Villarosa Maurizio Nicosia, ritenuto definitivamente colpevole di omicidio dalla Corte di Cassazione. Tuttavia, già prescritta da tempo l’accusa di distruzione di cadavere, ieri i giudici hanno escluso l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e l’aggravante, ipotizzata, di aver agito per motivi abietti e futili.
La Suprema Corte ha definitivamente prosciolto invece Michele Nicosia, cugino di Maurizio inizialmente tirato in ballo nel processo, condannato in primo grado a 14 anni e già assolto in appello. Per lui c’era stato un ricorso in Cassazione della Pg di Caltanissetta, ma è stato dichiarato inammissibile.
Un risultato importante per il collegio di difesa, composto dagli avvocati Franco Coppi, Alfredo Gaito, Antonio Impellizzeri e Flavio Sinatra. Adesso la Corte d’assise d’appello di Catania – su rinvio della Cassazione – dovrà ricalcolare la pena, eliminando l’ergastolo e rivedendola al ribasso, per Maurizio Nicosia, il quale rischia tra i 21 e i 24 anni. Pena da cui dovrà essere sottratto un terzo per la scelta del rito abbreviato e altri 3 anni per l’indulto del 2006. Nel calcolo di ciò che gli resta da scontare, inoltre, bisognerà tenere conto della detenzione preventiva e di un ulteriore sconto per buona condotta. In buona sostanza tra pochi anni il pregiudicato, responsabile dell’omicidio, tornerà a piede libero.
L’inchiesta sull’orribile delitto è stata condotta dalla sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile di Enna e dal Reparto Operativo, nucleo investigativo, del Comando Provinciale dei Carabinieri di Enna. Un decisivo impulso all’inchiesta è giunto dalle dichiarazioni di un altro cugino di Maurizio Nicosia, il quale ha riferito agli inquirenti di aver visto Bruno discutere con il lui, che lo avrebbe ucciso, poi avrebbe sezionato il corpo e dato in pasto ai maiali.