Tre medici dell’Umberto I erano finiti sotto processo con la grave accusa di lesioni, imputati per non essersi accorti, secondo la Procura, che un paziente avesse un tumore. Ma l’accusa non ha retto e tutti e tre i professionisti – difesi dagli avvocati Patrizia Di Mattia, Santo Spagnolo, Mauro Di Natale e Gaetano Giunta, quest’ultimo subentrato nel corso del processo al compianto avvocato Michele Caruso – sono stati assolti con formula piena, perché il fatto non sussiste. La sentenza, le cui motivazioni saranno depositate entro i prossimi novanta giorni, è stata emessa dal giudice monocratico di Enna Giovanni Milano. In aula era presente anche come responsabile civile l’azienda sanitaria ennese, rappresentata dal dirigente dell’avvocatura aziendale, l’avvocato Maria Elena Argento. E il paziente, che si è costituito parte civile.
Si chiude così una pagina giudiziaria durata oltre sette anni, per via della complessità della vicenda, sia nella fase delle indagini che durante il dibattimento. La persona offesa, in sostanza, accusava i medici di un errore diagnostico che avrebbe cagionato un grave danno, ma il giudice, all’esito dell’istruttoria dibattimentale, ha assolto gli imputati perché il fatto non sussiste, facendo emergere, secondo fonti vicine alle difese, “la correttezza delle singole condotte professionale e della organizzazione del nosocomio”.