di Cetty D’Angelo

Si sono tenuti lo scorso 4 febbraio i funerali della giovane Roberta Siragusa, la diciassettenne di Caccamo trovata senza vita e semi carbonizzata in un burrone. La salma è stata accolta nella chiesa della Santissima Annunziata da un lungo applauso, mentre la cittadina le ha reso omaggio mantenendo le saracinesche dei negozi abbassate. Durante l’omelia l’arcivescovo si è cosi rivolto ai genitori della vittima: “Non ci sono parole per consolare il vostro strazio. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Roberta. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth”.
Dell’omicidio è stato accusato il fidanzato Pietro Morreale, 19 anni. I Ris hanno smentito presto la versione del ragazzo secondo cui Roberta si sarebbe data fuoco da sola. Secondo le prime ricostruzioni, infatti, Morreale avrebbe colpito e stordito la vittima per poi darla alle fiamme mentre era ancora viva. Dall’autopsia pare infatti che la ragazza sia morta per asfissia.