di Josè Trovato

Leonforte. “Vorrei che i sindaci si battessero per creare a Leonforte un punto di riferimento per l’urgenza e l’emergenza, garantendo di fatto le patologie importanti e allo stesso tempo trasformare il reparto di medicina con un “obi”, per una osservazione breve dei pazienti, da trasferire nei reparti opportuni”. Salvo Campione, già vicesindaco e commissario provinciale di Forza Italia, medico che opera nel ramo delle emergenze all’ospedale Umberto I di Enna, da qualche giorno è responsabile del Dipartimento nazionale Ambiente e Salute di Forza Italia. “Desidero esprimere quella che è la mia posizione come medico referente dell’area emergenza del 118, oltre che in virtù del nuovo incarico di partito – afferma Campione -. Ritengo che in questo momento a Leonforte non è opportuno parlare di ospedale di comunità o altro, perché in atto ciò che è urgente, rispetto a una situazione pandemica che non è certo finita, è che Leonforte garantisca una rete di urgenza e emergenza per tutto il territorio di riferimento, ivi compresi Agira, Assoro, Nissoria. Ciò che vorrei dire ai sindaci è basta campanilismi, perché ciò che conta davvero è garantire la salute dei cittadini. Per cui diciamolo: se si parla di ospedale, se si parla di sicurezza, il PNRR non c’entra nulla. Sono due cose distinte e separate”.

L’idea di Campione, insomma, è la seguente: garantire l’emergenza e l’urgenza e trasformare la medicina in un percorso per l’osservazione breve dei malati, da trasferire poi nei reparti specialistici di Cardiologia, Neurologia, Ortopedia o altro. “Il problema della mancanza dei medici a Leonforte non è una questione politica – prosegue – perché i medici mancano ovunque a Enna. L’Asp è in forte difficoltà perché non si trovano i medici. Pe questo ritengo che ci si debba concentrare sull’emergenza. Invito i sindaci a elaborare questo tipo di proposta. Credo che l’azienda sanitaria abbia poi tutto l’interesse di garantire la salute dei cittadini nell’area dell’urgenza e dell’emergenza. Non dobbiamo confondere il percorso cronico del paziente con quello acuto, che ci interessa garantire”.