di Irene Varveri Nicoletti
Mese della malinconia e della mestizia, novembre è un umido respiro nella nebbia, è l’emblema del grigio, come l’evocativa copertina del mirabile romanzo del prof. Pino Sammartino.
“Accadde a novembre” è un titolo finemente studiato per un libro basato su una difficile storia d’amore legata alle intricate vicende di una famiglia ed alle sue aspre dinamiche interne, calate nella Sicilia del secondo dopoguerra.
 Una storia come tante e contestualmente unica per la sua emblematicità, di quegli anni connotati da differenze sociali, pregiudizi e potere, che lascia intravedere nello sfondo le circostanze storiche e di mafia, sapientemente ricostruite e rievocate in uno stile semplice e lineare.
 “Accadde a novembre” è anche un libro di memorie, rielaborazione di vita vissuta dello stesso autore, che dona al lettore lezioni di vita per bocca di alcuni personaggi, fondati su un bagaglio di valori che si erge su un’indiscussa fede in Dio.
 Una vetrina di personaggi indimenticabili, efficacemente tratteggiati risvegliano sentimenti di stima e affetto o, in altri casi, come per l’acida cognata zitella, di umana antipatia.
 Anche stavolta il prof. Pino Sammartino, con la sua originale scrittura, stupisce ed emoziona.