di Paola Saija

“È inconcepibile che in un paese civile un pensionato si ritrovi a vivere con 700 euro e quindi costretto a dover scegliere se mangiare o accendere i termosifoni dopo aver lavorato una vita intera”. A tutto campo sui temi dell’occupazione, risponde così Antonio Malaguarnera, Segretario provinciale della Cgil, intervistato in esclusiva per EnnaOra.

In questo momento esiste il problema occupazionale sul territorio ennese?

Il problema occupazionale c’è ed è cronico. Una situazione che ormai ci portiamo dietro da un decennio a questa parte, aggravata dal quadro attuale. Non abbiamo una grossa realtà industriale, a parte qualcosa rimasta nella zona di Dittaino che riesce a produrre non in modo indifferente ottenendo anche dei risultati soddisfacenti a livello regionale, nazionale e internazionale. Nello specifico realtà come “Gustibus” o “Pandittaino”, riescono ad affermarsi e gestirsi. Piccole aziende nel tessile, nello specifico nelle zone di Valguarnera, Agira, ma soprattutto a Gagliano dove si conta un attività di 120 unità, che crea prodotti per grandi firme. Una bella realtà, che va messa in rete. Noi come sindacato ci stiamo lavorando. I caseifici giocano anche un ruolo fondamentale nella zona di Enna, Assoro, occupando dalle dieci alle venti unità. Sui prodotti di qualità ci potremmo spendere di più.

Su Enna la crisi cosa sta portando e come si può intervenire?

A livello occupazionale nello specifico su Enna la situazione diventa critica perché a causa del caro bollette tante piccole aziende stanno già chiudendo. Una delle note positive, però, sono le SNAI (Strategie Nazionali Aree Interne), la provincia di Enna  è entrata a farne parte, raggruppando 14 comuni, da Troina fino a Valguarnera. Io credo ci sarà un momento di confronto con le forze sociali e sindacali per attivare tutti assieme un progetto, questa risulta essere una buona opportunità di sviluppo. Altro aspetto rincuorante è rappresentato dalle ZES (Zone Economiche Sociali), queste sono economie di vantaggio per chi fa investimenti sul territorio di cui facciamo parte. La zona di Dittaino potrebbe essere inserita nelle ZES. Qualcosa c’è, ma il problema resta comunque la crisi.

La situazione attuale fa emergere delle importanti disparità tra la provincia ennese e le altre province siciliane?

Noi, rispetto alle altre province non abbiamo grosse realtà, ma tante piccole realtà, possiamo puntare principalmente sui prodotti agroindustriali e turismo, ma il nostro problema oggi resta quello dei giovani che decidono di andare via. Tra le possibile soluzioni a questa problematica potrebbe esserci la creazione di una sinergia tra il Polo Universitario e le Zone Interne.

La CGIL come può e deve intervenire ?

La CGIL farà una manifestazione giorno 8 a Roma, che ricade in un momento particolare, ovvero l’anniversario dell’assalto a Roma alla CGIL, ma soprattutto riguarda il caro bollette, l’inflazione e la crisi economica. Ci sono delle proposte ben precise da parte di CGIL, ma la manifestazione ci tengo a precisarlo non è contro il nuovo Governo, anche perché  in programma da diverso tempo, vogliamo confrontarci e in seguito fare le nostre valutazioni, quindi la nostra non è una presa di posizione. Con questa iniziativa vogliamo fare in modo, che nell’immediatezza vengano aiutati i pensionati e le famiglie. È inconcepibile che in un paese civile un pensionato si ritrovi a vivere con 700 euro e quindi costretto a dover scegliere se mangiare o accendere i termosifoni dopo aver lavorato una vita intera.