Durc di congruità: cos’è e quali sono le differenze rispetto a quello ordinario.
Per quanto attiene l’ambito delle verifiche amministrative, fiscali e previdenziali rivolte alle imprese nel nostro Paese, grande attenzione viene riservata ad alcuni documenti che ne attestano la loro regolarità nello svolgimento dell’attività. L’organizzazione aziendale, in special modo nel settore edilizio, deve rispondere ad esigenze particolari e nel corso del tempo, per attestare la regolarità nelle imprese, sono state introdotte importanti normative che hanno comportato l’avvio di strumenti tecnologici di estrema precisione.
Ormai è noto a tutti e non solo agli addetti ai lavori cosa sia “Durc”, un acronimo che indica il “Documento Unico di Regolarità Contributiva” che, come intuibile dalle parole, attesta il regolare versamento dei contributi dovuti da parte dell’impresa. Spesso, più di recente, si parla anche del “Durc di congruità”. Di che cosa si tratta e quali sono le differenze tra i due tipi di documenti?
Che cos’è il Durc di congruità
Il Durc di congruità è un documento che ha la funzione di verificare il costo della manodopera impiegata nei singoli cantieri, per comprendere se questo valore sia congruo rispetto alla tipologia e all’entità dei lavori eseguiti dall’impresa. È una verifica che si basa su parametri stabiliti dal Ministero del Lavoro e ha come obiettivo quello di contrastare fenomeni di lavoro irregolare, oltre che quello di garantire una corretta concorrenza tra le imprese. Il lavoro irregolare che la norma intende contrastare non è solo quello completamente in “nero” ma anche quello così detto in “grigio”, ossia quando l’imprenditore dichiara meno ore lavorate di quelle effettivamente svolte dal dipendente.
Volendo fare il confronto con il Durc ordinario, quest’ultimo documento attesta unicamente la regolarità dell’azienda in termini di versamento dei contributi previdenziali (INPS), assicurativi (INAIL) e di quanto dovuto alla Cassa Edile competente; è un documento che ha una durata di quattro mesi ed è obbligatorio non solo in edilizia ma in molteplici contesti, come quello relativo alla partecipazione a gare d’appalto, nel caso della richiesta di agevolazioni o benefici contributivi o per la stipula di contratti con la Pubblica Amministrazione. Il Durc ordinario può essere richiesto sia dalle aziende che dai committenti pubblici ed è rilasciato a scelta da: INPS, INAIL o Casse Edili, tramite una procedura telematica raggiungibile dai portali dei primi due enti.
Il sistema del Durc di congruità è invece relativamente recente, ed è stato introdotto con la Legge 120 del 2020, definita con il nome di “Decreto Semplificazioni”, anche se di una semplificazione in siffatto contesto non si può certamente parlare, essendo stata introdotta una procedura informatica che costringe, spesso, le imprese a rivolgersi a consulenti esterni. La regolamentazione di questo strumento è poi avvenuta con il DM 143 del 2021. Le normative che riguardano il Durc di congruità sono in vigore dal novembre del 2021 e vengono applicate sia ai lavori pubblici che a quelli privati, che abbiano un valore pari o superiore rispetto alla cifra di 70.000 euro.
Per le varie categorie di lavori, sono stati stabiliti degli indici minimi che riguardano la congruità della manodopera. Le imprese devono inserire le ore lavorate per ogni cantiere da ogni operaio in forza nel mese di riferimento tramite i portali delle Casse Edili, che successivamente trasmettono i dati ricevuti al sistema “Edilconnect”, infrastruttura telematica deputata alle opportune verifiche ed al successivo rilascio del documento in questione. Se emergono delle discrepanze, le imprese sono invitate a regolarizzarle entro un periodo di quindici giorni.
L’eventuale regolarizzazione si ottiene versando la differenza richiesta; ove al termine del lavoro non sia richiesto il Durc di congruità e non risulti la conformità del cantiere, nel mese successivo verrà inviata una PEC in modo automatico contenente un piano per la regolarizzazione. Se l’impresa non dovesse regolarizzare la posizione indicata entro il termine stabilito, verrà effettuata una segnalazione ad una banca dati a livello nazionale che registra le imprese considerate irregolari. Questa segnalazione potrebbe avere delle conseguenze in futuro per quanto riguarda le verifiche da parte degli organi preposti.