Lavoro: i fondi alle imprese per la formazione continua
La competitività delle imprese italiane passa, inevitabilmente, anche dal grado di competenze dei lavoratori dipendenti, come ben sanno sia le imprese che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Quest’ultimo, con l’intento di migliorare le competenze professionali e il livello di qualificazione dei lavoratori, ha messo a disposizione delle imprese i fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua.
La nascita di questi organismi è volta, per l’appunto, al finanziamento degli interventi di formazione continua dei dipendenti delle aziende che hanno deciso di aderirvi, in base a quanto disciplinato dall’art. 118 della Legge 388/2000. I fondi paritetici, attualmente, rappresentano un valido supporto per le aziende, che riescono a migliorare le competenze dei propri dipendenti grazie a esso.

Fondi paritetici: come vengono finanziati
Questi fondi sono finanziati tramite lo 0,30% del contributo versato dai datori di lavoro all’INPS per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria; la somma, dedotti i costi amministrativi, viene versata al fondo al quale l’azienda ha aderito. La legge, tuttavia, impone l’obbligo di versamento anche ai datori di lavoro che decidono di non aderire ad alcun fondo, che verrà fatto confluire in fondi rotativi appartenenti al MEF e MLPS.
L’importanza di questi fondi è stata messa ulteriormente in risalto dalla Legge di Bilancio del 2022, che ne ha previsto il loro significativo rafforzamento per finanziare piani formativi aziendali di accrescimento delle abilità dei lavoratori a cui sono rivolti i trattamenti di integrazione salariale, erogati in continuità del rapporto di lavoro. Il rimborso viene elargito alle aziende dopo che gli stessi fondi abbiano provveduto al monitoraggio relativo all’andamento del costo dei programmi formativi realizzati in favore dei propri lavoratori dipendenti.

Come aderire ai fondi paritetici
L’adesione delle aziende è del tutto volontaria, avviene tramite il flusso Uniemes e può essere liberamente revocata, mentre il passaggio da un fondo paritetico a un altro è possibile con alcune limitazioni, come previsto dalla Circolare dell’INPS 107 del primo ottobre 2009. Per quanto concerne la possibilità di aderire a più fondi, invece, è prevista solo ad un secondo fondo esclusivamente per la formazione dei propri dirigenti.
I fondi paritetici sono stati istituiti per la redazione di interventi formativi destinati anche a qualificare i lavoratori in somministrazione, indipendentemente dal fatto che siano lavoratori a tempo determinato o indeterminato. La loro messa a punto ha la finalità di garantire interventi di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori, nonché di promuovere iniziative volte a garantire l’integrazione del reddito e l’inserimento nel mercato del lavoro per coloro che sono svantaggiati.