Contratto di apprendistato professionalizzante: come funziona?
Esistono tre diverse categorie di contratto di apprendistato, classificate in funzione del livello di qualifica professionale che il lavoratore aspira ad acquisire, secondo quanto definito dalla normativa vigente.
L’apprendistato finalizzato all’ottenimento di una qualifica e di un diploma professionale;
L’apprendistato professionalizzante, noto anche come contratto di mestiere;
L’apprendistato dedicato all’alta formazione e alla ricerca.
I contratti di apprendistato hanno regole su base regionale.
Per le norme locali relative alla Regione Sicilia fare riferimento al link.

Contratto di apprendistato professionalizzante: come funziona?
Il contratto di apprendistato professionalizzante rappresenta una forma di impiego a tempo indeterminato, ideata per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani.
Questo tipo di contratto permette di assumere, in tutti i settori di produzione, giovani dai 18 ai 29 anni (o dai 17 anni se in possesso di una qualifica professionale).
Inoltre, non ci sono restrizioni di età per coloro che stanno percependo un’indennità di mobilità o un sussidio di disoccupazione, con l’obiettivo di offrire loro opportunità di qualificazione o di aggiornamento professionale.
L’elemento distintivo dell’Apprendistato professionalizzante risiede nella sua forte componente educativa: il percorso per ottenere la qualifica professionale prevede sia momenti di formazione di base che trasversale, realizzati presso enti formativi riconosciuti, sia fasi di apprendimento tecnico direttamente sul posto di lavoro.
Al completamento del ciclo formativo, l’azienda ha la possibilità di:
proseguire il legame lavorativo a tempo indeterminato, beneficiando per un ulteriore anno dei vantaggi contributivi associati a questa tipologia contrattuale, senza necessità di comunicazioni ulteriori;
terminare il rapporto lavorativo senza obblighi di giustificazione, rispettando comunque i termini di preavviso determinati dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro di appartenenza.
Caratteristiche del contratto di apprendistato professionalizzante
La redazione del contratto di apprendistato richiede che questo sia formalizzato per iscritto, includendo un Piano Formativo Individuale (PFI) delineato in modo conciso.
Tra le informazioni fondamentali che devono essere esplicitamente indicate nel contratto si trovano:
La durata della formazione, sia essa realizzata all’interno che all’esterno dell’ambiente aziendale;
Il percorso formativo previsto, dettagliando il ruolo professionale o l’artigianato praticato dall’apprendista durante il periodo contrattuale;
La classificazione professionale dell’apprendista all’inizio e alla conclusione del contratto;
L’orario di lavoro previsto e la qualifica professionale che l’apprendista mira a ottenere al termine del contratto;
La validità temporale del contratto di apprendistato è regolamentata: non può essere inferiore a sei mesi e non deve eccedere i tre anni, estendendosi fino a cinque anni per determinati profili professionali legati all’artigianato, come specificato dalla normativa collettiva.
Per quanto riguarda i datori di lavoro attivi in settori con ciclicità stagionale, esistono disposizioni che permettono la stipulazione di contratti di apprendistato con modalità e durate speciali, inclusa la possibilità di contratti a termine.
Come avviene l’assunzione?
L’assunzione di un apprendista implica per il datore di lavoro l’obbligo di inviare una comunicazione preventiva di assunzione attraverso un sistema telematico.
Questo invio deve avvenire entro 24 ore prima dell’inizio del rapporto lavorativo tramite il modello UNIFICATO LAV al Centro per l’impiego di competenza territoriale, conformemente alle disposizioni di ciascuna Regione e Provincia Autonoma.
In particolare, per la Regione Sicilia, l’assunzione avviene attraverso l’applicativo regionale o nazionale. Per utilizzare tali applicativi, le aziende o i loro intermediari devono richiedere l’accesso tramite una specifica procedura online.
Benefici economici e fiscali per l’impresa
Assumere un apprendista comporta per l’azienda una serie di incentivi economici e vantaggi fiscali, che includono:
Per le aziende con meno di 9 dipendenti, l’onere contributivo a carico del datore di lavoro è fissato, oltre all’1,61% previsto dalla legge n. 92/2012, in una percentuale che varia dall’1,5% nel primo anno, al 3% nel secondo, fino al 10% dal terzo anno in poi, e nel caso di stabilizzazione del rapporto lavorativo, per i successivi dodici mesi.
Per le aziende con più di 9 dipendenti, la percentuale contributiva è costantemente del 10%.
A seconda del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro applicato, l’azienda ha la possibilità di classificare l’apprendista fino a due livelli inferiori rispetto ai lavoratori ordinari che svolgono le stesse funzioni, oppure di applicare una retribuzione ridotta, proporzionalmente e progressivamente, nel tempo.
Gli apprendisti non sono inclusi nel conteggio degli organici aziendali previsti dalla legislazione sul lavoro. Le spese formative sostenute per l’apprendistato sono escluse dalla base imponibile per il calcolo dell’IRAP.
Per le norme locali relative alla Regione Sicilia fare riferimento al link.