di José Trovato

NICOSIA. Pochi giorni fa ha lanciato la bomba su Facebook, di gran lunga il canale più diffuso tra i nicosiani: “Mi sono dimesso da sindaco”. Poi Luigi Bonelli è stato a Vigevano, dove ha visto riaprirsi le speranze per il Tribunale di Nicosia, la cui chiusura dieci anni fa rappresentò uno dei più clamorosi schiaffi alla provincia di Enna, nonché uno dei tributi più onerosi pagati alla retorica della “spending review”. E nel giro di pochi giorni ha ricevuto centinaia di chiamate da cittadini di Nicosia, prima di assistere a un sondaggio, commissionato dalla testata web TeleNicosia, dove quasi quattro nicosiani su cinque (il 78 per cento dei votanti) si sono espressi perché rimanga al suo posto.

E a questo punto? “A questo punto – risponde Bonelli – è mio dovere riflettere sull’ipotesi di ritirare le dimissioni. È chiaro che le ragioni che mi hanno spinto a fare questo gesto rimangono, ma non posso non prendere atto della richiesta, che mi arriva da più parti, di rimanere al mio posto. Per fortuna ho ancora qualche giorno di tempo e nulla è deciso”.

Bonelli, nel suo post sui social, c’era andato già pesante, attaccando i consiglieri dopo il voto sul presidente del consiglio parlando di “tradimento”, di “mancanza di pudore” e di “irresponsabilità”. “Avrei voluto ancora e ancora, insieme alla mia giunta, fare tante cose buone per Nicosia: ne avevamo la passione, la determinazione e la capacità. Invece un comportamento scellerato mi impedisce di andare avanti”.

Il primo cittadino, insomma, in questi giorni potrebbe ripensarci, scelta che chiaramente lo indurrebbe, nel caso, a dare nuovo slancio all’azione amministrativa. “E’ presto, per ora non posso sbilanciarmi, ma è chiaro che ciò che è avvenuto a Vigevano è stato importante, come importante è stato il coro unanime di affetto che mi è giunto da più parti – conclude il sindaco -. Alla presenza del sottosegretario Delmastro, il quale mi ha promesso una visita a Nicosia, ho avuto la possibilità, unico sindaco presente assieme a quello di Vigevano, di fare un intervento molto apprezzato dai presenti e dallo stesso sottosegretario, anche perché la nostra proposta, stilata dal nostro Movimento dei Territori e dalla nostra amministrazione, andava nell’indirizzo del disegno del Governo. È chiaro che adesso sarebbe un delitto, un suicidio, tenere il consiglio comunale e l’amministrazione ostaggio di ricatti, ambizioni personali e pettegolezzi privati”.

Infine Bonelli fa chiarezza sul tema dei pignoramenti dei conti correnti di alcuni concittadini, in relazione al mancato pagamento della Tari. “Non è stato un errore nostro né della società a cui ci siamo affidati – conclude – bensì di alcune banche a cui abbiamo scritto già da qualche giorno per far sbloccare i conti correnti. Mi risulta che sia già stato risolto tutto”.