Inps. La Certificazione Unica 2023. Come ottenerla.
Tra i documenti più importanti per la corretta elaborazione della dichiarazione dei redditi percepiti un ruolo cardine è rivestito dalla CU, abbreviazione di “Certificazione Unica”. Tale attestazione ha l’obiettivo di certificare i redditi percepiti dal singolo contribuente nell’arco dell’anno solare.
La sua introduzione risale al 2015 in sostituzione del CUD, con il fine di uniformare e agevolare la compilazione da parte di tutti i soggetti interessati, ossia coloro che erogano compensi sotto varia forma. La CU racchiude, in un unico modulo, tutte le informazioni sui redditi da lavoro dipendente e assimilato, autonomo, provvigioni e altri redditi di diversa natura.
Questo documento deve essere rilasciato dai “sostituti d’imposta”, ossia coloro che trattengono una percentuale delle somme dovute ai percipienti (detti “sostituiti”), a titolo di acconto o di saldo delle imposte dovute sugli importi erogati; somma che viene poi versata all’Erario.
I sostituti d’imposta sono i datori di lavori, gli enti previdenziali e altri soggetti erogatori, che devono consegnare il modello ai propri dipendenti, pensionati, collaboratori e percettori di reddito per attestare, in tal modo, di aver effettuato l’adempimento. I lavoratori dipendenti ricevono la CU tramite il proprio datore di lavoro; i lavoratori autonomi la ricevono dal committente la prestazione; discorso differente per altre categorie come, ad esempio, i pensionati.
Pensionati e CU 2023, come riceverla: tutte le opzioni offerte dall’INPS.
Nel caso di pensionati, la consegna della Certificazione Unica relativa ai redditi percepiti nel corso dell’anno precedente (in sostanza la pensione) avviene, come da alcuni anni a questa parte, tramite determinati canali specifici, in quanto l’Inps non provvede più a inviare il modello cartaceo per mezzo del servizio postale. I possessori della carta d’identità elettronica, SPID o carta nazionale dei servizi possono eseguire il download della Certificazione Unica in modo autonomo e agevole accedendo al portale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.
Tuttavia non tutti i cittadini italiani, a maggior ragione quelli anagraficamente più in là con gli anni, hanno dimestichezza nell’utilizzo dei canali elettronici. Per tale motivo le opzioni offerte dall’INPS non si limitano solo alle elencate in precedenza. È possibile, infatti, ottenere la Certificazione Unica anche rivolgendosi direttamente alle strutture dell’Istituto pensionistico: laddove è previsto, tramite il servizio “Prima Accoglienza”, che consente di ottenere il modulo cartaceo della CU senza prenotazione, oppure fissando un appuntamento presso la struttura territoriale INPS di riferimento.
Come ricevere la CU 2023 via posta, sia se si è residenti in Italia che all’estero.
Resta sempre attiva la possibilità di poter ricevere la CU tramite un CAF (centro autorizzato di assistenza fiscale), un patronato o un professionista abilitato.
Qualora tutte le suddette opzioni non fossero fruibili da parte del contribuente, per assenza di strutture, poca dimestichezza nell’uso dei canali tecnologici e impossibilità di muoversi dalla propria abitazione, l’INPS consente di poter ricevere la Certificazione Unica tramite il servizio postale ordinario, ove il pensionato ne faccia direttamente richiesta per il tramite di un numero verde dedicato: 800 434320.
Anche i pensionati italiani residenti all’estero possono ottenere la certificazione unica, facendo riferimento al contact center dell’istituto (0039 06 164164) e fornendo i propri dati anagrafici completi: la certificazione verrà inviata, poi, all’indirizzo di residenza presente negli archivi dell’INPS.
È importante ricordare, da ultimo, che anche per i percettori dell’indennità di disoccupazione l’INPS elabora il modello di Certificazione Unica; capita, in più di un’occasione, che il soggetto beneficiario non sia a conoscenza che deve attivarsi per procurarselo al fine di includerlo nella sua dichiarazione dei redditi. Una mancanza di questo genere, favorita dal fatto che il contribuente non riceve il documento in modo automatico dall’Istituto di previdenza in forma cartacea, potrebbe avere risvolti di natura estremamente grave, in quanto dal controllo automatizzato condotto dall’Agenzia delle Entrate su tutte le dichiarazioni dei redditi, è probabile che emerga un debito d’imposta conseguente al cumulo di redditi non dichiarati, con conseguente irrogazione di sanzioni.