LEONFORTE. La Leonfortese calcio, forte del successo per 2-0 con il Cus Palermo, raggiunge l’obiettivo stagionale della permanenza nel campionato d’Eccellenza. Un risultato lusinghiero che conferma i biancoverdi tra le due o tre società calcistiche più importanti della provincia e che premia gli sforzi compiuti dalla dirigenza e dal presidente Antonio Russo. Ma è proprio dal presidente Russo che arriva una stoccata nei confronti della città.

In questi mesi Russo ne ha viste di ogni tra questioni di campo e temi decisamente extracalcistici, come quelli societari, che hanno portato, in cinque anni la Leonfortese a trasformarsi, come scritto dagli amministratori della pagina Facebook, “da un pezzo di carta ad una società modello da un punto di vista gestionale”; ai problemi allo stadio. Addirittura pochi giorni fa la squadra è arrivata al campo trovando i cancelli chiusi con le serrature sostituite. Adesso però il suo è uno sfogo nei confronti dei leonfortesi, della città, rea ai suoi occhi di non supportare per nulla gli sforzi fatti, neppure con una semplice presenza allo stadio che pure ti aspetti, nella gara in cui ti stai giocando una stagione.

“Al campo c’erano pochissime persone e per di più la maggior parte proveniva da fuori – taglia corto -. Mi sto chiedendo se davvero questa società, questa squadra, lo sport, interessino ai leonfortesi. Me lo chiedo da giorni e inizia a trapelare stanchezza, perchè quando ce la metti tutta per dare il massimo e ti accorgi che attorno alla società non c’è quell’entusiasmo che invece altrove, squadre di categorie inferiori, con una storia inconsistente e decisamente meno blasonata rispetto alla nostra, riescono a richiamare dalla loro gente, allora inizi a chiederti se davvero valga la pena di fare sforzi, sacrifici, di mettere da parte tutto per una passione che evidentemente non è condivisa. Potrei veramente mollare: domenica sera ero arrabbiato. Adesso, a mente lucida, sono semplicemente stanco”.