ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del Ministro della giustizia Carlo Nordio, ha approvato un disegno di legge volto a introdurre disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Tra le Principali misure introdotte: il rafforzamento dell’”ammonimento” da parte del questore; il potenziamento delle misure di prevenzione; la velocizzazione dei processi, anche nella fase cautelare; si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo (Misure urgenti di protezione della persona offesa), con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari; si prevede l’applicazione delle sanzioni penali previste per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni, con l’arresto obbligatorio in flagranza; l’arresto in flagranza differita, oltre al rafforzamento delle misure cautelari e dell’uso del braccialetto elettronico; si introduce una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime. “Bisogna aumentare la prevenzione e il livello
di sicurezza per le vittime: nonostante la nostra buona
legislazione, abbiamo un numero di femminicidi che non accenna a
calare” ha detto la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella,
in conferenza stampa a Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei
ministri. “Siamo dovuti intervenire per rafforzare le misure di
prevenzione e quindi le misure cautelari da una parte e,
dall’altra, per velocizzare i tempi dell’intervento, anche nella
decisione, per quanto riguarda proprio le misure di prevenzione e
le misure cautelari: questo anche perchè l’Italia ha avuto alcune
condanne da parte della Corte europea per i diritti umani”, ha
aggiunto.
“Procederemo in modo più rapido possibile” ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. “Sappiamo che queste cose non possono essere regolate con un decreto legge”, però ci sarà “una corsia preferenziale”, ha spiegato. “Si tratta di provvedimenti che devono avere l’attuazione più rapida possibile, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto procedurale”. L’urgenza deriva “proprio da questa crescita esponenziale di crimini di questa natura” che “impone la massima celerità possibile” ha aggiunto Nordio.

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