Le detrazioni fiscali delle spese meno note in dichiarazione dei redditi
Ogni anno, puntualmente, arriva il momento di dover redigere la dichiarazione dei redditi, evento estremamente importante per gli italiani, che grazie a essa possono ottenere un parziale recupero delle spese sostenute. Alcune spese detraibili sono ben note alla maggioranza dei cittadini del Belpaese, come – a titolo esemplificativo – quelle relative agli interessi passivi del mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale o quelle sanitarie; altre, invece, non sono così conosciute ma possono fornire un ottimo supporto in egual misura.
Ed è proprio su quest’ultime che concentreremo la nostra attenzione nel prosieguo dell’articolo, analizzando quelle spese che possono essere detratte ma, in svariati casi, non vengono presentate in sede di dichiarazione dei redditi, causando un mancato beneficio fiscale a diversi contribuenti.
Spese funebri
In pochi sono al corrente di poter detrarre le spese funebri sostenute, indipendentemente dal fatto che esista un vincolo di parentela con la persona defunta. È importante sottolineare, tuttavia, come non possano essere incluse quelle affrontate anticipatamente in previsione di un possibile evento funebre; ad esempio, qualora il loculo fosse stato acquistato in data antecedente alla morte, esso non godrà del beneficio fiscale.
Il limite di detraibilità riguarda il singolo decesso e corrisponde a un massimo di €.1.550,00; questo limite resta fermo anche se più soggetti partecipano alla spesa. La detrazione del 19% corrisponde a un risparmio massimo d’imposta paria a €. 294,50. Per godere di questa agevolazione fiscale è fondamentale conservare tutta la documentazione relative alle spese funebri: dalla fattura/ricevuta fiscale emesse dall’agenzia di pompe funebri alla prova attestante l’avvenuto pagamento della stessa (bonifico bancario, assegno bancario, pagamento bollettino PagoPA, mav, ecc…). Il limite indicato di detraibilità è riferito ad ogni singolo decesso avvenuto nell’anno solare, ma è proporzionato al ribasso con l’incremento del reddito dichiarato dal contribuente.
Spese per attività fisica praticata da minorenni
L’attività fisica è fondamentale per il benessere delle persone, a maggior ragione se parliamo dei giovani. E anche lo Stato sembra averlo compreso, dato che offre la possibilità di detrarre – nella misura del 19% – le spese sostenute per la pratica sportiva dilettantistica dei giovani di età compresa tra i 5 e 18 anni.
Per ottenere questa agevolazione, quindi, è necessario che sia stata sostenuta una spesa relativa all’iscrizione annuale o abbonamento a palestre, piscine e società sportive dilettantistiche. Anche in questo caso, tuttavia, esistono alcuni limiti di detraibilità. Tuttavia l’agevolazione piena, al pari delle spese funebri, spetta solo ed esclusivamente se il reddito complessivo lordo non supera €.120.000,00, mentre decresce progressivamente azzerandosi al raggiungimento di un reddito di €. 240.000,00. Le spese sostenute devono sempre essere documentate in modalità tracciabile.
Spese per l’intermediazione immobiliare
Dall’imposta lorda può essere detratto il 19 per cento dei compensi pagati alle agenzie immobiliari regolarmente esercenti l’attività e finalizzati all’acquisto dell’abitazione principale, per un importo non superiore a euro 1.000,00 per ciascuna annualità.
Trasferimento di residenza per motivi di lavoro
Il capitolo forse meno noto ai più, tuttavia, riguarda le spese sostenute dai dipendenti che trasferiscono la propria residenza per motivi di lavoro. In un mercato sempre più dinamico, dove viene richiesta maggiore flessibilità, i cambi di residenza legati alla propria professione sono sempre più frequenti. L’attuale normativa, al verificarsi di alcune determinate circostanze, consente di poter beneficiare di una detrazione forfetaria.
Essa, in primis, è applicata in proporzione ai giorni nei quali la nuova abitazione è stata adibita a “principale” ed è collegata anche a un limite massimo in base al reddito percepito: €. 991,60 se non supera €. 15.493,71; €.495,80 se il reddito è compreso tra €.15.493,71 e €.30.987,41. Questa norma, per quanto ovvio, trova applicazione solo nel caso di lavoratore dipendente, anche nel caso in cui abbia trasferito la propria residenza in seguito della sottoscrizione di un nuovo contratto di lavoro.