Le Accademy di filiera. Un esempio di esperimento riuscito.
Nel periodo successivo alla crisi pandemica, in un contesto economico alquanto complesso, il mercato del lavoro ha subito radicali cambiamenti. Il modello di globalizzazione che ha segnato i primi due decenni del nuovo millennio, è oggi profondamente cambiato, complice, in parte, anche l’annoso problema dei colli di bottiglia, ovvero le fasi di lavoro in cui arrivano più richieste di lavorazioni di quante se ne possa elaborare alla massima capacità, e l’esigenza di ridurre le distanze delle catene di approvvigionamento.
Alla fine del 2022 la Regione Piemonte ha ravvisato la necessità di creare figure professionali competenti al servizio delle imprese del territorio e, al fine di specializzare o riqualificare i lavoratori occupati e di inserire in azienda nuovi lavoratori, ha lanciato un nuovo modello didattico-organizzativo denominato “Academy di filiera”. Il nome stesso dell’iniziativa dell’assessorato all’istruzione regionale, volta a creare un canale diretto tra imprese e cittadini, ne racchiude pienamente il significato.
Academy di filiera: obiettivo creare posti lavoro qualificati
Il Piemonte è una regione strategica per l’economia italiana, dove hanno sede importanti realtà note in tutto il mondo. Oggi la Regione cerca di rilanciarsi dopo alcuni lustri un po’ sottotono, complice la crisi economica della fine del primo decennio del nuovo millennio.
Le Academy di filiera hanno visto la luce nel gennaio 2023 con l’avvio della “Academy per Green Jobs e il Tessile Abbigliamento Moda” e della “Academy Mobilità Integrata Innovativa e Sostenibile”, che hanno beneficiato di un investimento complessivo di alcuni milioni di euro. I settori maggiormente coinvolti nel primo anno di “Academy della filiera” sono l’orafo, il tessile e quello dell’efficientamento energetico, che possono usufruire di attività di formazione rivolte a persone prive di occupazione.
Il progetto, di durata triennale, si presume coinvolgerà settori industriali di punta del territorio piemontese come – tra gli altri – agrifood, logistica, turismo, commercio, tessile, manifattura, chimica e informatica.
L’obiettivo originario di questo nuovo modello formativo, era quello d’inserire persone disoccupate/inoccupate nelle imprese piemontesi appartenenti alla filiera tramite percorsi di formazione strutturati per acquisire competenze certificabili, oltre che provvedere all’aggiornamento e alla riqualificazione del personale occupato.
Le Academy di filiera, ove offriranno i risultati nei quali confida la politica e il mondo produttivo locale, potrebbero presto essere prese a modello anche da altre regioni, essendo crescente la richiesta da parte delle aziende italiane di disporre di personale formato e competente. D’altra parte, la chiave di volta del successo dell’iniziativa, sarà da ricercare in primis nel ruolo attivo svolto dalle imprese, che potranno in tal modo anche beneficiare dei risultati dell’iniziativa in base alle loro esigenze.
Le aziende, infatti, forniscono le direttive per la creazione di percorsi non solo rivolti alla formazione di eventuali nuovi ingressi professionali, ma anche per aumentare e valorizzare le capacità e le conoscenze dei soggetti già occupati.
Sul sito della regione Piemonte, alla pagina le Accademy di filiera sono disponibili dettagliate istruzioni che per consentire alle imprese, ai cittadini e ai professionisti interessati che potrebbero costituire un esempio interessante anche in altre regioni italiane.