Fattura elettronica e scontrini telematici: cosa è cambiato?
La fatturazione elettronica e l’obbligo di emissione degli scontrini telematici è stato stabilito dopo che, in ambito europeo ad aprile del 2018, venne approvata la delibera UE n. 2018/593 che ha dato l’avvio all’introduzione della fattura elettronica nei paesi membri, compresa l’Italia; questa, come spesso accade nel settore fiscale, ne è stata “battistrada” tra i vari Paesi comunitari, nella speranza di recuperare prontamente gettito da evasione fiscale.
Il recepimento di questa direttiva ha portato all’introduzione del D.L. 119/2018, responsabile delle novità riguardanti la fatturazione elettronica che è diventata obbligatoria a partire dal 1° gennaio del 2019 per tutti coloro che operavano con P.IVA ad eccezione di imprese e professionisti rientranti nel regime fiscale agevolato (i forfettari).
Oltre alla fatturazione elettronica obbligatoria, la stessa disposizione ha introdotto con le successive modificazioni anche l’obbligo di invio telematico dello scontrino elettronico con la necessità, conseguente, di sostituire i registratori di cassa per poter adempiere al nuovo obbligo nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Queste norme, fin dall’inizio, sono state introdotte al fine di semplificare la gestione fiscale delle attività e per riuscire a contrastare in modo ottimizzato l’evasione fiscale da parte di aziende e liberi professionisti; su questo secondo obiettivo, pare che i potenti strumenti varati dal Governo abbiano sortito gli effetti sperati, mentre dal punto di vista della “semplificazione”, da addetto ai lavori, non posso certamente concordare soprattutto perché quello della “fattura elettronica” è un “cantiere” continuamente aperto e non gestibile in autonomia dal piccolo imprenditore; senza considerare i costi supplementari.
Obbligo di fatturazione per tutti coloro che hanno P.IVA, cosa cambierà nel 2024
Mentre inizialmente erano obbligati all’invio di fattura elettronica e all’emissione dello scontrino elettronico solo coloro che operavano nei regimi ordinari, ad esempio: SRL, SNC, SAS, liberi professionisti e ditte individuali (non in regime forfettario) a partire dal 2024 tutti saranno tenuti a emettere fattura elettronica, compresi coloro che rientrano nei regimi agevolati come l’ex regime dei minimi e il regime forfettario attuale.
Non è possibile, dunque, emettere fatture cartacee nei confronti dei propri clienti o di società terze per le quali si opera fornendo loro un prodotto o un servizio. Sicuramente, l’evoluzione tecnologica attuale offre diversi vantaggi, ma bisogna essere consapevoli anche come questi cambiamenti abbiano comportato alcune difficoltà ai lavoratori autonomi, anche in termini di compilazione e invio corretto delle fatture.
Ma vediamo quali sono stati nel dettaglio i risvolti di questa regolamentazione.
Perché si è scelto di rendere obbligatoria la fatturazione elettronica?
L’obbligatorietà della fatturazione elettronica è stata introdotta per riuscire a rispondere a tre specifiche esigenze ossia: limitare il più possibile l’evasione fiscale; riuscire a semplificare la gestione della dichiarazione dei redditi annua, rendendo anche possibile la pre-compilazione dell’UNICO redditi per alcuni soggetti specifici.
Questi vantaggi sono sicuramente un motivo più che valido per l’introduzione della fatturazione elettronica. Bisogna però considerare anche che nonostante i risvolti positivi per autonomi, professionisti e aziende, l’adozione di queste nuove tecnologie in parte ha comportato dei costi sia operativi sia formativi, dato che è stato necessario anche studiare il loro funzionamento al fine di evitare errori nella compilazione delle fatture.
Le principali difficoltà per liberi professionisti, aziende e autonomi
Come accennato, la fatturazione elettronica, ossia il sistema digitale per l’emissione, la trasmissione e la corretta conservazione delle fatture richiede che si abbandonino i supporti cartacei per agevolare l’uso di software dedicati alla fatturazione digitale, onde limitare l’uso di carta e al contempo supportare una migliore gestione della fiscalità aziendale.
Bisogna considerare che ci sono state evidenti difficoltà iniziali nell’adozione della f. e., soprattutto se si considera che questi cambiamenti sono avvenuti in pochissimo tempo. Inizialmente, c’è stata una difficoltà operativa dovuta all’uso del software sia da parte dei più anziani sia dei più giovani. Inoltre, non bisogna dimenticare l’aumento dei costi.
Infatti, i nuovi software per la fatturazione elettronica non sono gratuiti e comportano un aumento delle spese sia per il loro utilizzo e in alcuni casi sia del commercialista che ha dovuto installare e impostare il software ai meno esperti, e che ha dovuto anche formarli per utilizzarli al meglio. La fattura elettronica non deve essere confusa con la fattura generata in pdf e spedita tramite posta elettronica dai software disponibili in rete.
Una soluzione gratuita c’è ed è stata messa a disposizione da parte dell’agenzia delle Entrate. Infatti, l’Agenzia delle Entrate offre a tutti coloro che hanno l’obbligo di emissione della fattura elettronica, un software interno al sito, che permette di creare facilmente le fatture in linguaggio XML contenenti tutti i dati di una fattura cartacea. Le fatture crete vengono così inviate allo SDI, un sistema di interscambio standardizzato e comune a tutte le aziende e i professionisti, che ricevono le fatture dei propri fornitori, collaboratori o prestatori di servizi direttamente nel cassetto fiscale.
La digitalizzazione fiscale, dunque, rappresenta un passo verso una maggiore efficienza in termini fiscali e operativi, come ottenere vantaggi non indifferenti in termini di verifica delle proprie entrate e uscite, dei pagamenti e anche di semplificazione dei conteggi al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.