I lavori più richiesti in Italia nel 2024.
Il mercato del lavoro in Italia, al pari di quanto sta avvenendo in quasi tutto il resto del Vecchio Continente, resta tonico. Lo testimoniano i dati forniti dall’ISTAT, che confermano un trend ormai consolidato da svariati mesi: il tasso di disoccupazione nel nostro paese è pari al 7,5%, quello di occupazione è del 61,6% e si conferma in crescita anche in quest’avvio di 2024.
Certo, resta problematico il tema dell’occupazione giovanile, atavica difficoltà del nostro paese, che si attesta – in crescita – al 22,8%, nonostante alcuni comparti offrono ottime opportunità. Volgendo lo sguardo a quanto offerto dal mercato del lavoro, si nota come alcuni settori manifestino una carenza di manodopera piuttosto significativa, con difficoltà di non poco conto nella ricerca del personale.
I settori che offrono le maggiori opportunità professionali.
Basti pensare, ad esempio, al mondo della ristorazione, che nel periodo post-Covid riscontra non poche difficoltà nel reperire personale. Non stupisce in alcun modo, quindi, che tra i lavori più richiesti in Italia siano presenti figure legate a questo settore come camerieri, barman e cuochi, lavori che richiedono flessibilità e offrono, oggi, ottime opportunità di guadagno, data l’elevata richiesta da parte degli operatori del settore.
Svariate opportunità professionali sono legate anche al mondo commerciale: figure come addetti alle vendite, assistenza alla clientela e promoter, solo per citare quelle maggiormente richieste in quest’ambito, vengono frequentemente domandati dalle aziende operanti nel settore retail. Questi lavori richiedono spiccate doti relazionali e abilità comunicative. In molti casi offrono interessanti prospettive di crescita professionale e, in conseguenza, importanti risvolti dal punto di vista economico.
Anche il settore logistico offre svariate opportunità lavorative, in netta controtendenza col trend fatto registrare dal settore nello scorso decennio, segnato profondamente dalla grande crisi economica del 2008. Figure come quelle del magazziniere e dell’addetto alle consegne, ad esempio, sono particolarmente ricercate e, in svariati casi, offrono un salario indubbiamente interessante, decisamente sopra le medie storiche del settore.
Inutile negare, tuttavia, come l’avvento dell’intelligenza artificiale cambierà alcune professioni, soprattutto quelle attinenti al mondo dei cosiddetti “colletti bianchi”: l’AI, infatti, potrà sostituire alcune professioni ripetitive, come ad esempio quelli legati al mondo della contabilità.
Il ruolo della tecnologia e l’importanza di stilare un efficace Curriculum Vitae.
L’Intelligenza artificiale, però, sarà in grado di creare nuove figure professionali legate al mondo informatico, data la sostenuta richiesta di ingegneri informatici specializzati nella AI in ogni settore. Il settore tecnologico, d’altro canto, è il motore pulsante della crescita mondiale da oltre cinque decenni. E grazie al continuo progresso, continuerà a offrire opportunità professionali anche nel futuro, con richieste di figure sempre più specializzate nei vari rami in cui si dipana.
D’altro canto, internet svolge un ruolo fondamentale anche nella ricerca del lavoro. La quasi totalità delle offerte professionali, infatti, passa attraverso la grande rete telematica, diventata il principale volano per trovare occupazione: basta navigare nel web per scoprire quanto siano infinite le offerte di lavoro e la possibilità di poter migliorare la propria posizione lavorativa.
Quando si è alla ricerca di un posto di lavoro, tuttavia, è importante stilare un Curriculum Vitae “efficace”. È importante, in tal senso, personalizzarlo basandosi sulla posizione per la quale si decide di candidarsi, mettendo in risalto le proprie competenze in base alle “skills” richieste. Le prime informazioni da inserire in un Curriculum Vitae devono essere quelle personali, mentre la foto dev’essere professionale e deve ispirare fiducia: un bel sorriso, ad esempio, è caldamente suggerito.
Un curriculum vitae “interessante” non dev’essere troppo sintetico o troppo prolisso, deve contenere le esperienze formative e lavorative, motivando opportunamente gli eventuali periodi d’inattività. È necessario, infine, rendere “accattivante” il proprio C.V., utilizzando, ad esempio, le parole in grassetto e gli elenchi puntati; è opportuno, inoltre, che non superi le due o tre pagine di lunghezza, anche se, in tal senso, non esiste una regola “aurea” valida per tutte le situazioni.
Infine, un consiglio del tutto personale: non sempre l’indicazione di aver cambiato vari “lavori”, magari nei settori più disparati, è un elemento che “rende” a favore del candidato, l’azienda potrebbe contrariamente ottenere un’informazione controproducente; anche il profilo sui social ha importanza: un selezionatore attento non trascura di reperire notizie in rete prima di formulare un giudizio sul candidato.