ENNA – Una comunità senza storia non possiede una identità collettiva. Questo era il cruccio, nel lontano ‘800, dell’avvocato Paolo Vetri, innamorato della sua Enna e dei suoi concittadini. Mente e cuore lo portarono a scrivere “La Storia di Enna”, pubblicata tra il 1879 e il 1886. Mente e cuore hanno indotto, oggi, la casa editrice ennese “La Moderna Edizioni” a sobbarcarsi di un impegno enorme. E adesso, l’editore ripropone in 1172 pagine una ristampa dei tre volumi originali, in copia anastatica, con l’aggiunta di un quarto utilissimo volume “Indice generale dei nomi, dei luoghi e delle Istituzioni”. È stato curato da Mons. Sergio Pagano, che ha svolto la sua intensa attività presso la Santa Sede a Roma con l’incarico di Prefetto dell’Archivio Apostolico Vaticano.

Per la verità tra il 1978 e il 1981, il comune di Enna commissionò una ripubblicazione dell’opera ad un editore palermitano che la propose con un formato ed una impaginazione totalmente diverse dall’originale. Tanto è vero che nell’edizione dell’800 i libri sono tre mentre in quella più recente sono due. Adesso, come detto, “La Moderna Edizioni” ripropone una copia anastatica dei volumi di Paolo Vetri, vale a dire una copia dell’originale con una elegante copertina verde rigida cartonata.

I volumi sono collezionati in una custodia dove primeggia la fotografia di un ritratto dell’autore.

Per il momento l’intera opera è acquistabile presso la sede della casa editrice situata ad Enna in via Roma n. 115 tel. 0935 502285, e on-line attraverso il loro sito https://lamodernaenna.it.

Per l’acquisto dei tre volumi il costo è di 70,00 €. Il quarto volume “Indice generale dei nomi, dei luoghi e delle Istituzioni”, parte integrante dell’opera, ha un costo aggiuntivo di 15,00 €. Nei prossimi giorni sarà possibile acquistare l’opera in tutte le librerie della città.

Il primo volume racconta “Enna dai primordi all’invasione araba”; il secondo narra de “Gli arabi in Castrogiovanni”; il terzo, il più corposo, riferisce di un lungo periodo sotto il titolo “Castrogiovanni dagli Svevi all’ultimo dei Borboni di Napoli”. La proposta de “La Moderna Edizioni”, è preceduta da una prefazione che è stata affidata all’ennese Giovanni Castaldo, già Officiale dell’Archivio Apostolico Vaticano. Con il quarto volume Mons. Pagano offre un percorso chiaro e coerente per limitare al massimo la pecca alla quale il buon Vetri e i suoi colleghi del tempo dovevano soggiacere rispetto la ricerca, l’identificazione e le verifiche delle fonti, impresa per nulla facile.

“La Storia di Enna” è un’opera che deve trovare posto in ogni libreria privata della città e fra la collezione di testi di chi ama l’entroterra siciliano poiché racconta di uomini e donne che hanno amato, lottato e vissuto in quel fazzoletto di terra. Più che essere una narrazione i quattro libri si attestano quasi come un documento di identità storico di un’intera comunità.

Paolo Vetri non è stato uno storico ma un uomo di Legge, con una laurea in Giurisprudenza in tasca e la qualifica di segretario entrò al servizio del Comune di Enna nel 1865. La svolta arriva sedici anni dopo, 1881, quando una promozione lo proietta nella qualifica di bibliotecario comunale. Ufficio a lui graditissimo che manterrà con passione, cura e determinazione fino al giorno della sua dipartita, 30 ottobre 1891. “La Storia di Enna” non nasce però per un impulso spontaneo del Vetri ma a seguito di una iniziativa assunta dal consiglio comunale il primo giugno del 1878, su sollecitazione del sindaco Giovanni Roxas. Il primo cittadino da tempo si portava appresso un cruccio “quasi tutte le città hanno una storia propria”, Enna no. Ecco quindi che insieme al consesso civico lancia un concorso per trovare un soggetto di cultura pronto a scrivere la storiografia cittadina. Al prescelto saranno attribuite lire 2.000, oltre le spese di stampa. Il compenso, allora reputato assai modesto, non procurò una coda fra chi si voleva cimentare nell’impresa. Ma per Paolo Vetri che circa un anno prima, 1877, aveva pubblicato il saggio Monumenti storici esistenti in Castrogiovanni era l’occasione giusta. E così fu, tanto che la Società Storica di Sicilia che aveva sede a Palermo e che aveva ricevuto dal Comune di Enna l’incarico di analizzare e verificare le proposte non ebbe esitazione ad affidargli l’incarico.