di Josè Trovato

Barrafranca. Il sindaco Fabio Accardi, decaduto a seguito dello scioglimento per mafia del Comune, risponde telefonicamente, brevemente, su alcuni temi trattati nelle relazioni della Prefettura e del ministro Lamorgese. Accardi era già stato intervistato da EnnaOra quando fu resa nota la sua iscrizione sul registro degli indagati.
Dalla relazione emerge che lei è indagato per scambio elettorale politico-mafioso.
“Io sono da questo punto di vista sereno. Mi sono sempre dichiarato estraneo, confido nella magistratura. Ho già chiarito, sono stato sentito dalla magistratura e sono disposto a essere sentito nuovamente. Assolutamente mi sento estraneo. Per il resto ho ereditato un Comune che era totalmente disastrato e ho cercato di fare quello che era possibile, risolvendo le problematiche più spinose, tra cui quella dei rifiuti. Avremo modo naturalmente di approfondire quelle che sono le questioni poste nella relazione. Per quanto riguarda invece il procedimento Ultra io sono sereno perchè mi ritengo totalmente estraneo alle accuse che mi vengono rivolte. Naturalmente confido nel lavoro della magistratura, ché tutto potrà essere chiarito”.
Emerge un contesto di illegalità diffuso dove c’è una permeabilità del Comune ai condizionamenti dell’organizzazione mafiosa?
“Su questo, dico che voglio leggerla più approfonditamente. Se vedi in tutte le relazioni dei comuni sciolti per mafia è così, sono quelle le motivazioni. Io mi riservo di darci una lettura più approfondita e poi parlerò. Per adesso non faccio dichiarazioni da questo punto di vista, è ancora troppo prematuro. Forse questi sono stati gli anni in cui abbiamo cercato al contrario di dare una sterzata, se hai letto la relazione parte dal ’91, dai dipendenti comunali, putroppo io questo ho trovato nel 2016 e ho dovuto gestire il comune nel 2016 con quello che ho trovato. Non ho assunto dipendenti nè ho licenziato dipendenti nè ho modificato le posizioni dei dipendenti assunti. Con quello che ho trovato ho cercato di gestire situazioni fuori dall’ordinario. In alcuni ci siamo riusciti in altri no”.
Emerge anche un’inerzia nei confronti del patrimonio dei beni confiscati alla criminalità.
“Su questo posso dire che abbiamo utilzzato alcuni beni, li abbiamo già messi in utilizzo e li utilizza il Comune. Su altri, più volte abbiamo portato avanti le procedure ma ci sono diverse problematiche che devono essere affrontate. Riguardo alla casa di Bevilacqua abbiamo fatto di tutto per cercare di assegnarli e portarli avanti però abbiamo riscontrato degli intoppi burocratici. Pure su questo ho delle cose da dire ma non ora”.
E riguardo ai cambi di assessori, che vengono ritenuti dalla prefettura “anomali”?
“Sui cambi di assessori, che viene vista come un’anomalia, dico che sicuramente è un’anomalia di natura politica, esclusivamente politica che risale a un contesto politco non solo barrese ma un po’ diffuso che in qualche modo nelle sedi politiche ho sempre fatto rilevare. Ho fatto notare che una continuità amministrativa è frutto di una compagina di governo stabile, ma già nelle ultime 3 o 4 legislature era un malcostume politico. Politico, però, non altro: non ci sono altre motivazioni”.
Qui la notizia relativa alla relazione del ministro Lamorgese e della Prefettura.