Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Stefania Marino del PD.
Annunci, promesse, fatti e parole dopo 5 anni.
Se vogliamo fare un buon riassunto senza gonfiare parole, righe e pagine. Abbiamo fatto le pulizie nelle strade e questa è cosa buona e giusta, ho votato anche io a favore di questo nuovo assetto e lo rifarei. 
Peccato che non tutti sanno che la spesa per questo “miracolo” è passata da 3.5 milioni di euro l’anno a 7 milioni circa, soldi che paghiamo tutti, nella speranza  che non vada a finire come  il tanto vituperato Ato che sembra misconosciuto da tutti coloro che da 20 e più anni presiedono il consiglio comunale. 
Dopo aver tolto l’immondizia sono comunque emerse nelle strade tutte le buche, anche se si fa finta che non esistano, mettiamo una transenna qui, un birillo di  segnalazione qua, abbiamo di fatto tirato a campare per 5 anni.
Asfalto strategico fatto dove era il minimo che si dovesse fare, il resto solo rammendi, rappezzi, più volte rifatti e rattoppati .
Un pullulare di paletti, fioriere fisse e mobili, un ridipingere strisce pedonali e stradali dove non c’era nulla da dipingere ma molto da asfaltare.
Va bene cosi !?
Qualcuno ha avuto la sua striscia di asfalto sotto casa ed è contento, il resto chissà. 
“Abbiamo cambiato semplicemente le sorti di questa città”, così si dice e si proclama in giro ma dopo 5 anni avendo fatto 3 rotonde grazie ai buoni interventi privati che hanno messo mano al portafoglio questo se da un lato può essere un motivo di vanto non ci consola come tutto il resto rimanga come era 5 anni prima.
Abbiamo fatto qualche impianto sportivo e questo va benissimo. 
Rifatto una piazza considerando come opera nuova quando semplicemente doveva essere un intervento di ripristino e va bene cosi..
Abbiamo messo un’ immensa fioriera sotto le mura del castello di Lombardia, si dice che sia un provvedimento provvisorio in attesa di progetti e tempi migliori, (anche questa una  soluzione partorita dopo 5 anni).
Abbiamo ripristinato qualche interno ed esterno di pochi edifici di pregio sempre celebrandoli in questa ordinaria amministrazione come fatti sconvolgenti per le sorti della città.
Lascio perdere le bambinopoli ripristinate e/o fatte, poco importa era comunque giusto farle ma non ne avrei fatto sicuramente un evento memorabile. 
Aspettiamo pazientemente che qualcuno risolva la diatriba tra Università e comune per l’edificio in centro S. Anna, un edificio praticamente fatto a spese dell’università Kore , 8 mln di euro fermi e forse già persi. Un progetto avversato in tutti i modi con le più fervide opposizioni: “il progetto non va bene”, “lo stile no mi piace”, non ultimo udite udite: “lo stabile è diventato di interesse storico culturale”,gli si da anche un nome “la casa del mietitore ” (ex cammarone, il vecchio nome dice tutto ) un titolo quasi nobiliare pur di giustificare l’avversione di alcuni verso l’università. 
A questo punto se si dovesse superare anche questa difficoltà, temo si convocherà anche l’UNESCO.
Di contro si invocano e pretendono la realizzazione di intere facoltà universitarie nella zona Enna alta, come se questa fosse la cura per una città già asfissiata da interventi assolutamente “miopi”!
Bene parcheggio e navetta, bene la zona del centro storico con parcheggi a pagamento, ma non si capisce il perché dell’ estendersi con i parcheggi a pagamento, un “virus letale” per chi ancora ha il coraggio di abitare ad Enna, in punti dove dovrebbe godere quantomeno del libero parcheggio. Sicuramente un provvedimento troppo restrittivo.
Alla fine dimentico sicuramente qualcosa sia nel bene fatto sia nel non fatto o malfatto.
Ho usato appositamente la forma verbale “Abbiamo” perché sia chiaro a tutti che comunque vada non intendo né porre vanto di questo minimo indispensabile fatto e nemmeno rinnegarlo, disconoscerlo, distruggerlo qualche anno dopo ,se dovesse rivelarsi inadeguato insufficiente, mi riconosco partecipe dei fatti e misfatti. Non faro nessuna “abiura ” come invece è d’uso comune fare la nostra buona e navigata classe politica che appunta medaglie e disconosce il suo passato.