L’associazione Meter ha immediatamente segnalato il links e il contenuto di questo abominio: alle autorità di competenza e al server provider che ha dichiarato di aver ‘rimosso il collegamento, l’account chiuso e i dettagli inoltrati alle autorità’. Il messaggio di risposta è stato inviato anche alle Polizie a cui sono state segnalate tali nefandezze a danno dei minori, in alcune video e foto, anche su bambini piccolissimi.
Si rammenta che negli ultimi 12 giorni, Meter, ha denunciato più di 100.000 video pedopornografici partendo da un rinomato social che divulgava, sparesi in tutto il mondo, una in quantificabile mole di video e foto, oltre che di iscritti tra i 1.300 utenti in uno e n. 850 in un altro e così via.
La pagine erano strutturate in diverse cartelle nominate: pedomam, familypedo, mamborn, ed altro
Inquietante il fatto che in diversi video alcune ‘mamme’ erano identificabili (vivo visu) durante gli abusi sessuali sui bambini.
Il fenomeno è criminale e molto più serio, richiede un intervento strutturato e consapevole che ci è sfuggito dalle mani, nonostante le indagini che portano alla individuazioni di alcuni soggetti e all’impegno per individuare le vittime, troppe e sempre di più piccole di età.
“Sorgono sempre alcune domande – dichiara don Fortunato Di Noto, da 30 anni impegnato nella lotta alla pedofilia e pedopornografia -: il pensiero va alle già vittime innocenti. Ma siamo più che certi si deve fare molto di più, non è più tollerabile quello che accade all’infanzia, sia per le già vittime che per le nuove vittime.
Alcune domande le poniamo perché non basta solo chiudere un account o oscurare un portale o solo bloccarlo. Non basta più. Perché chi lo realizza, lo divulga, occupa spazio web è comunque un pedopornografo, un criminale che resta impunito, perché non identificato.
Pertanto cosa si può volere di più se il segreto è quello di trafficare piccoli esseri umani, schiavizzati durante gli abusi sessuali perpetrai sui loro corpi innocenti? Cosa si può volere di più da dei criminali che possono trafficare, guadagnare e creare profitto dai corpi violati di minori?
Cosa si può volere di più, quando i Colossi del web, non hanno l’obbligatorietà ( e lo dicono e scrivono), ma che solo ‘su base volontaria’ è quella di fornire i dati per l’individuazione dei soggetti coinvolti in tale traffico che si snoda in tutto il mondo? Interessante quel: ‘solo su base volontaria’. Perché non deve essere obbligatoria per tutti i Server provider del mondo? Quali le ragioni di questa ‘compiacenza’ e non norma giuridica obbligatoria?”.