La Squadra Mobile e la Sezione Volanti della Questura di Enna hanno tratto in arresto per tentata violenza sessuale, A.F., ennese, di anni 36.

Nella tarda serata del 26 novembre 2020, presso un’abitazione di una donna residente ad Enna bassa, si è interrotta l’energia elettrica. La signora scesa giù nel locale contatori ha riattaccato la fornitura, pensando ad un superamento di potenza. Dopo qualche minuto, però, si è interrotta nuovamente. Scesa sotto e rientrando nel portone d’ingresso del palazzo, si è sentita afferrare e strattonare da un uomo che si era nascosto dietro la porta.

Fortunatamente ha trovato la forza di reagire, di liberarsi e scappare urlando, tanto da attirare l’attenzione di un gruppo di giovani, che hanno notato l’uomo uscire e fuggire a piedi,facendo perdere le proprie tracce a bordo di un autoveicolo.

Poi la chiamata al 112 e l’arrivo di una Volante della Questura. L’esatta descrizione dell’auto ed alcuni particolari forniti dalla vittima hanno consentito così agli Agenti di individuare l’abitazione del fuggitivo. Pochi minuti dopo la tentata violenza sessuale sono giunti sul posto gli investigatori della Squadra Mobile per le immediate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Enna.

In brevissimo tempo l’uomo è stato fermato. Gli inquirenti hanno sentito il racconto della vittima e acquisito le altre testimonianze. E si è svolto un accurato sopralluogo da parte del personale del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica al fine raccogliere elementi utili per le indagini. Dal quadro complessivo delle varie attività investigative sono emersi chiari indizi nei confronti dell’indagato che, in maniera premeditata, avrebbe attirato la donna all’interno di quella piccola stanza al fine di abusarne sessualmente. Per tali motivi, l’uomo è stato tratto in arresto per tentata violenza sessuale.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, condividendo l’impianto accusatorio della Squadra Mobile, ha chiesto ed ottenuto la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari.

Fondamentale, in questo come in occasione di altri fatti di reato, l’immediato intervento avvenuto grazie alla tempestiva segnalazione di alcuni cittadini. In questo caso la collaborazione dei giovani con la Polizia di Stato è stata encomiabile, in quanto sono stati forniti alcuni importanti elementi che hanno permesso agli investigatori di individuare immediatamente il pericoloso soggetto.