di Josè Trovato

Leonforte. Il Gip di Enna Luisa Maria Bruno ha convalidato l’arresto ma ha rimesso in libertà Cristian Arcaria, il ventenne incensurato arrestato tre giorni fa (ai domiciliari) dagli agenti del Commissariato di Leonforte con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di hashish. I poliziotti lo avevano arrestato dopo aver visto uscire alcuni giovani presunti assuntori di stupefacenti da una casa che sarebbe stata, stando all’accusa, nella disponibilità del giovane. E in quell’abitazione sono stati rivenuti 160 grammi di fumo più il materiale per il confezionamento, bilancino e 620 euro in contanti.
 
Ieri mattina si è svolta l’udienza di convalida, in cui il giovane, difeso dall’avvocato Damiana La Delfa, ha risposto alle domande e ha negato ogni addebito. Inoltre il legale ha prodotto i risultati di un’indagine difensiva che scagionerebbe il suo assistito, dimostrando che quel locale, oltre a non appartenere al giovane, non sarebbe stato neanche nella sua disponibilità. Lui con la droga, stando a quanto ha sostenuto assieme al suo legale, non c’entrerebbe niente, tant’è che la perquisizione personale nei suoi confronti ha avuto esito negativo.
 
A margine dell’udienza l’avvocato La Delfa ha ribadito che il giovane, contrariamente a quanto pubblicato da alcuni organi di informazione, non ha alcun tipo di precedente, meno che mai “specifico”; ma è totalmente incensurato. L’arresto, come detto, è arrivato tre giorni fa, eseguito dalla polizia, che nella sua attività di osservazione aveva notato movimenti sospetti di alcuni giovani, in varie occasioni, in un’abitazione di Leonforte, per poi uscirne dopo qualche istante.
 
Tre di questi, fra cui un minorenne, controllati poco distanti, sono stati trovati tutti in possesso di fumo. Nell’abitazione (che per la difesa non c’entra nulla con Arcaria) sono stati trovati invece l’hashish, materiale idoneo al confezionamento, 4 coltelli intrisi di stupefacente, forse usati per tagliare la droga; bilancino, il denaro in contanti e un’agendina, ove erano stati annotati i conteggi del denaro.
 
Secondo la difesa, tuttavia, questo materiale con Arcaria non ha nulla a che vedere. L’indagine comunque è ancora in corso, diretta dal sostituto procuratore di Enna Orazio Longo.