di Cetty D’Angelo

Il 27 marzo, in occasione della Giornata mondiale del teatro, a Milano è stato occupato il Teatro Grassi da parte di tutti i professionisti del settore, che hanno chiesto:  “segnali concreti e di diventare il primo punto dell’agenda politica”. A un anno dall’inizio della pandemia, i teatri sono infatti ancora chiusi e gli effetti economici delle chiusure sul settore dello spettacolo appaiono ormai devastanti, mentre i “ristori” del governo non sembrano più sufficienti per sostenere i lavoratori.
Il 27 marzo, oltre che essere il giorno dedicato a livello mondiale al teatro, ha anche un altro significato simbolico: si era infatti deciso di riaprire i teatri in Italia in questa data, ma il provvedimento è stato prorogato, a causa dell’aumento dei contagi. Altre manifestazioni simili a quella di Milano si sono verificate a Torino, dove è stato occupato il ponte Umberto I e a Venezia, dove i manifestanti hanno occupato il Ponte della Libertà. A causa di tali proteste, oggi avverrà un incontro fra il ministro della cultura Franceschini e gli assessori alla cultura delle più importanti città, che chiedono date certe per la riapertura.