di Josè Trovato

Nissoria. Due fratelli di 23 e 26 anni sono stati assolti dall’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I due erano stati denunciati a piede libero due anni fa, al termine di un’attività investigativa della polizia, che aveva trovato in tutto 19 grammi di marijuana in due barattoli, uno su un comodino e un secondo dentro il cuscino di un divano.
I due giovani, difesi dall’avvocato Vittorio Censabella, hanno contestato sin dall’inizio l’ipotesi che la finalità della detenzione della droga fosse lo spaccio, ammettendo di far uso personale dell’erba. Inoltre il loro legale ha fatto notare che la quantità di marijuana sequestrata, seppure superasse i limiti generici indicati dalla giurisprudenza in merito alla detenzione per uso personale, in riferimento alla percentuale di principio attivo che conteneva, aveva un valore decisamente modesto, comunque inferiore ai cento euro. E a casa dei due non sono stati trovati materiali per il confezionamento nè bilancini di precisione, la cui presenza, invece, avrebbe consentito di dimostrare che i due fossero degli spacciatori.
Per questo il giudice Luisa Maria Bruno, al termine del rito abbreviato (condizionato all’esame di uno dei due giovani imputati, il quale per l’appunto ha ammesso l’uso personale e spiegato di aver consumato la droga assieme al fratello nei fine settimana o comunque sporadicamente), li ha prosciolti entrambi perchè il fatto, la detenzione per uso personale, non è previsto dalla legge come reato.
Soddisfazione per il verdetto è stata espressa dall’avvocato Censabella. “Una sentenza importante – afferma il legale – che accoglie la nostra tesi difensiva e assolve con formula piena i miei assistiti”.