I Carabinieri del Comando Provinciale di Enna hanno dato esecuzione al Mandato di Arresto Europeo nei confronti di Omar Zidan, un ventiduenne olandese in ferie ad Agira, accusato dalla polizia olandese di detenzione di materiale pornografico attraverso lo sfruttamento di minori, estorsione e minaccia.
I Carabinieri avevano ricevuto la segnalazione da parte della Divisione Centrale della polizia criminale che, su indicazione dell’organo collaterale olandese, segnalava la possibile presenza del soggetto in questa provincia. Zidan, infatti, si sarebbe reso da tempo irreperibile sul territorio olandese e quasi sicuramente dal 14 giugno si trovava ad Agira.

Le informazioni ricevute e le successive attività di analisi con incrocio dei relativi dati, hanno permesso ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Enna di localizzarlo con precisione in un’abitazione all’interno della quale viveva da qualche giorno, ospite di una famiglia. Solo nella serata, dopo un lungo periodo di monitoraggio, i militari sono riusciti a fermarlo. Certamente non poteva immaginare che in vacanza Italia sarebbe stato arrestato.
Il giovane, ristretto presso il carcere di Termini Imerese in attesa della convalida dell’arresto dall’AG italiana e della successiva estradizione, era ricercato dalla Polizia olandese per detenzione di materiale pornografico attraverso lo sfruttamento di minori, estorsione e minaccia nei confronti di almeno 10 minori connazionali che avrebbe ricattato con la minaccia di pubblicare foto e filmati di loro a sfondo sessuale se non fosse stato pagato per il suo silenzio. Alcune presunte vittime, prima di denunciare il fatto, avrebbero ceduto al ricatto, pagando in somme di denaro e gioielli.
La Polizia olandese da tempo gli stava addosso, ritenendo che, con un comportamento ritenuto “seriale”, una volta giunto in Italia, potesse fare nuove giovani vittime italiane.
L’Organo di Polizia olandese, venuto a conoscenza dell’arresto eseguito, non ha mancato di far pervenire al Comando dei Carabinieri di Enna i sentiti complimenti per il buon esito dell’attività e la professionalità con cui si è operato sul territorio.
 
Il positivo esito, che ha fatto ben figurare l’Arma dei Carabinieri, è stato il risultato di un chiaro scambio informativo tra i vari organi coinvolti: l’ufficiale di collegamento olandese, che ha diffuso i dati per l’attivazione della polizia italiana; la Sezione Latitanti della Direzione Centrale di polizia criminale, organo che, dopo aver scelto, per questa operazione, i Carabinieri di Enna, ha permesso di avere la corretta segnalazione; ed infine i Carabinieri del Nucleo Investigativo che, attraverso l’elaborazione del dato, attività incrociate, tra cui quella informativa, ha conseguito il risultato finale, quello più atteso, rendere più sicuro il territorio.